Tutti i benefici legati all’assunzioneSintetizzata con i raggi del sole e diventata famosa come cura contro il rachidismo infantile, la vitamina D è da sempre usata per fratture dovute a osteoporosi, ma non solo. È prescritta a donne in gravidanza per evitare deformazioni del feto, ai neonati nei primi mesi di vita, ai bambini durante la crescita per potenziare apparato immunitario. «Capisco – precisa la professoressa Colao – il ragionamento economico alla base della nuova determina, ma è miope dal punto di vista clinico: la vitamina D in circolo è un parametro di buona salute, mentre la sua carenza è legata a un elevato livello infiammatorio nell’organismo, con tutte le malattie collegate. È un composto che ha recettori in tutte le cellule, il suo deficit è correlato allo sviluppo tumori, al peggioramento di obesità e diabete, all’aumento dell’ipertensione».Riserve sulle conclusioni prodotteD’altronde oggi assorbiamo oggi molta meno vitamina D rispetto a decenni fa, «prima i bambini andavano in colonia e stavano al mare 3 mesi e giocavano molto di più all’aperto». Rispetto agli studi che supportano la nuova determina Aifa, per Colao vanno fatte alcune opportune considerazioni. «Innanzitutto è difficile valutare il dosaggio della vitamina D in circolo: la glicemia è misurabile in modo più attendibile rispetto a uno steroide di cui possiamo fare solo una stima approssimativa, con grandi variazioni tra un dosaggio e un altro. Quanto ai risultati emersi, mostrano che da sola la vitamina D non previene le fratture, e questo è vero perché la fragilità ossea negli anziani può esser dovuta anche a carenze nutrizionali nel corso di tutta la vita e ad altre patologie, cosa che lo studio pure ampio, non considera».«Una guerra che lascia perplessi»Quanto alle evidenze che ne escludono l’utilità contro il Covid, l’esperta spiega che la vitamina D «potenzia la salute del sistema immunitario, chi ha un livello di vitamina D più alta reagisce meglio ai patogeni di chi ha ipovitaminosi D. In questo caso sono stati arruolati pazienti che si sono ammalati di Covid e a cui è stata data vitamina D, in aggiunta alle terapie. Non stupisce che un agente che serve alla prevenzione, se usata come cura, non abbia effetto». Insomma secondo la presidente degli endocrinologi «ci sono farmaci molto più costosi e inutili di cui varrebbe la pena monitorare la prescrizione» mentre quella contro la vitamina D «è una guerra che lascia perplessi ed è sintomo di scarso impegno in prevenzione. Quando poi, per mancata prevenzione, si manifestano problemi, interverremo con terapie, come facciamo sempre».