Dalla clandestinità e mentre è
ricercata dal governo di Nicolas Maduro, la leader
dell’opposizione venezuelana, Maria Corina Machado, annuncia che
sta preparando nuove azioni politiche e di protesta dentro e
fuori il Paese.
“Voglio chiedervi di essere pronti a fare tutto ciò che è
necessario quando sarà il momento. Siamo tutti vigili,
concentrati”, scrive Machado sulle sue reti social, invitando
tra l’altro a un’azione simbolica già per il primo dicembre.
Il Venezuela, afferma Machado, è a un bivio: “Tutto il mondo
sa che il 28 luglio noi venezuelani abbiamo eletto Edmundo
González Urrutia come nostro presidente”, scrive la leader
facendo leva sul linguaggio religioso per cercare di motivare
l’opposizione venezuelana, ormai allo sbando, mentre il governo
chavista ha intensificato la repressione contro i dissidenti.
“Le prossime settimane precedono il compimento della promessa di
libertà che Dio ha fatto all’uomo e che noi abbiamo ratificato
tra fratelli”, aggiunge in uno dei suoi messaggi, riferendosi
alla data dell’insediamento del presidente, il 10 gennaio.
Il candidato dell’opposizione Edmundo Gonzalez, che ha
ottenuto asilo in Spagna ed è stato riconosciuto come
“presidente eletto” dall’opposizione e sostenuto da diversi
governi, tra cui Italia, Stati Uniti e Argentina, ha dichiarato
che si insedierà il 10 gennaio, senza dire esattamente come.
Maduro, il suo ministro degli Interni Diosdado Cabello, e il
suo ministro della Difesa Vladimir Padrino, affermano di essere
a capo di un’alleanza “popolare, militare e di polizia” ed
escludono qualsiasi colloquio con i leader dell’opposizione.
Intanto Machado è accusata di “terrorismo” e “tradimento” e
verrà processata in contumacia, col rischio di una condanna a 30
anni di carcere.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA