Donald Trump vuole i dazi, chiedendoli a gran voce durante un’intervista a Fox News. Già durante il suo primo mandato da presidente aveva inserito dazi molto alti, per questo non stupisce il suo volerli reinserire se vincerà le elezioni: “Introdurrò dazi del 200, 500%, non mi interessa, finché non potranno più vendere neanche una macchina qui”, ha affermato.
Dazi sulle auto provenienti dal Messico
Il candidato repubblicano ha sottolineato di non voler che le aziende straniere “danneggino le nostre costruzioni”. Sebbene non specifichi a chi si riferisca, sembra chiaro che Trump stia pensando soprattutto ai produttori cinesi e asiatici. “Non permetteremo loro di vendere auto da una nuova fabbrica in Messico, di proprietà cinese, distruggendo così le aziende rimaste qui. Abbiamo un mercato d’oro e risorse. Ma se continuiamo come negli ultimi 3-4 anni, perderemo tutto”.
Già nel 2016 Trump aveva minacciato di imporre elevate tariffe sulle auto provenienti dal Messico, che è il principale mercato di esportazione per i pezzi di ricambio per auto degli Stati Uniti e si posiziona come il quarto produttore mondiale di componenti automobilistici, secondo l’International Trade Administration.
Nel 2019 aveva già inserito dei dazi contro il Messico, prima del 5% ma arrivando poi al 25%; un’introduzione che portò gravi conseguenze nel settore auto e componenti, facendo aumentare i costi dei veicoli. E sempre su iniziativa di Trump, nel 2018 gli Stati Uniti, il Messico e il Canada rinegoziarono l‘accordo di libero scambio del Nord America, introducendo disposizioni che, secondo i funzionari americani, avrebbero garantito una quota maggiore del settore manifatturiero automobilistico fortemente regionalizzato negli Stati Uniti.
Nel frattempo, diversi media economici latinoamericani hanno riportato quest’anno che la quota del Messico nel mercato delle importazioni di pezzi di ricambio per auto degli Usa è aumentata, passando dal 38% nel 2017 al 42,5% nel 2023, come evidenziato da Fox News Digital.
Sulle auto elettriche cinesi c’è già un 100% di dazi
Ma a fermare l’invasione di auto cinesi negli Stati Uniti ci aveva già pensato Joe Biden nei mesi scorsi: a maggio Washington ha imposto significativi aumenti dei dazi sulle importazioni cinesi, in particolare su veicoli elettrici e semiconduttori, scatenando una forte opposizione da parte di Pechino. “Non consentiremo alla Cina di inondare il nostro mercato, rendendo impossibile ai produttori di auto americani di competere in modo equo”, aveva dichiarato il presidente degli Stati Uniti dopo l’annuncio di queste misure.
Gli aumenti tariffari riguardano importazioni cinesi per un valore di 18 miliardi di dollari e si concentrano su settori strategici quali veicoli elettrici, batterie, minerali critici e prodotti medici, ha dichiarato la Casa Bianca. L’aliquota tariffaria sulle auto elettriche è destinata a quadruplicare, raggiungendo il 100% quest’anno, mentre quella sui semiconduttori aumenterà dal 25% al 50% entro il prossimo anno. L’obiettivo di queste misure è incoraggiare la Cina a “eliminare le sue pratiche commerciali sleali”, ha concluso la Casa Bianca.