“Ci deve essere stata una piccola
frana da più in alto, che ha coinvolto la sosta, strappando la
cordata dalla parete e facendola precipitare. La corda di
Peirano è stata tranciata, miracolosamente, evitando una terza
vittima. Si è trattato di una vera sfortunata tragedia”. Questa,
riporta il presidente generale del Caai, Mauro Penasa, la
ricostruzione dell’unico sopravvissuto, il ligure Luciano
Peirano, all’incidente di ieri costato la vita agli alpinisti
Marco Bagliani, di 59 anni, di Torino, e Luca Giribone (34) di
Bricherasio (Torino), precipitati per 200 metri sul Mont
Greuvetta, sul versante italiano del massiccio del Monte Bianco.
Al momento dell’incidente “Giribone – riferisce Penasa – era
alla sosta al termine dell’ultimo tiro difficile della via
Manera-Sant’Unione. Aveva recuperato in sosta Bagliani, e i due
stavano recuperando Peirano”.
Anche se “Peirano, che stava salendo, non ha visto la frana,
c’è un segno di distacco qualche metro sopra la sosta. Una sosta
su terreno relativamente appoggiato, quindi poco sollecitata
dagli alpinisti”. Si sarebbe trattato quindi di una “fatalità
legata al terreno meno compatto” e non di “un errore di scelta
del punto di sosta”, specifica Penasa.
Come le due vittime, anche Peirano è socio del Club alpino
accademico italiano presieduto da Penasa.
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