I punti chiaveAscolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaLa volontà del governo è quella di sciogliere il nodo dei crediti incagliati dei bonus immobiliari, coinvolgendo tutti i soggetti interessati. Le ipotesi sul tappeto – la cartolarizzazione o le compensazioni tramite i modelli F24 presentati in banca – sono al momento solo richieste avanzate dalle diverse parti.I tavoli avviati a Palazzo Chigi serviranno proprio per ascoltare le esigenze dei diversi attori in campo e per valutarne le proposte. Poi le scelte saranno fatte guardando ai costi e alle eventuali decisioni di Eurostat sui conti pubblici. Con modifiche che potranno arrivare solo durante il confronto parlamentare sul decreto Superbonus.Loading…Fonti: da governo nessuna modifica ma pronti all’ascoltoSi delinea un incontro interlocutorio. Alla vigilia del vertice fonti di governo hanno delineato quella che sarà la strategia dell’esecutivo: «nessuna modifica al dl» che blocca cessioni e sconti in fattura dei bonus edilizi, superbonus in testa, ma volontà di «ascoltare» i soggetti finanziari e le categorie imprenditoriali coinvolte. Altra fonti hanno aggiunto che la sostanza del dl non cambia ma i tecnici sono al lavoro per studiare delle formule che risolvano il problema dei crediti incagliati.Tutti i soggetti coinvoltiIl calcio d’inizio sulle possibili modifiche sarà rappresentato dagli incontri, attesi per il pomeriggio di lunedì 20 febbraio. Ci saranno le categorie imprenditoriali interessate, a cominciare da quella dei costruttori, ma prima si siederanno nella Sala Verde i soggetti finanziari coinvolti: l’Abi, in rappresentanza del sistema bancario; Cdp, come braccio operativo economico ma anche per il suo ruolo di controllo di Poste; Sace, che ha già svolto un importante ruolo di “garanzia” sui prestiti erogati per dare ossigeno alle imprese durante la fase dei lockdown. La linea di demarcazione dell’intervento l’ha già tracciata il decreto: lo stop alla cessione dei crediti futuri serve proprio a facilitare lo smaltimento di quelli passati. Ma questo non sembra bastare a imprese e banche. Ecco allora che scende in campo Sace che potrebbe rafforzare le garanzie pubbliche.Due proposte sul tavoloLa prima, la cartolarizzazione, è uno strumento di mercato. La seconda, con le compensazioni tra crediti e debiti fiscali, è uno strumento di finanza pubblica. La cartolarizzazione dei crediti è un meccanismo che prevede l’individuazione delle risorse incagliate, la costruzione di ’pacchetti’ di crediti da cedere poi sul mercato con società veicolo specializzate. Il problema, in questo caso, è quello dei tempi. L’ipotesi F24, invece, è quella avanzata congiuntamente dall’Abi e dai costruttori dell’Ance, che hanno anche chiesto al governo anche di sollecitare l’acquisto di crediti da società pubbliche controllate dallo Stato.