Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaLa notizia più rilevante riguarda l’anticipo della produzione del modello ibrido della Fiat 500 a Mirafiori, il ceo di Stellantis la anticipa durante l’incontro con una parte dei sindacati metalmeccanici, prima dell’audizione alla Camera. L’incontro con l’associazione Quadri, Fismic e Ugl a metà mattina precede di un paio di ore l’audizione di Carlos Tavares in Commissione Industria, alla Camera. Il numero uno di Stellantis in realtà aveva invitato tutte le sigle sindacali all’incontro prima dell’audizione in Parlamento ma i confederali hanno declinato l’invito dopo aver chiesto al ceo di spostare l’incontro dopo la manifestazione del 18 ottobre convocata per l’intero settore automotive.Tavares parla a 360 gradi della strategia del Gruppo, circoscrive le difficoltà al mercato americano, e per l’Europa parla di un aumento della competitività sul mercato legata principalmente alle difficoltà delle altre case produttrici sull’elettrico. Tavares conferma anche la Gigafactory a Termoli ma ribadisce la necessità di rimodulare i termini «per avere una tecnologia performante e non obsoleta».Loading…La strategia di StellantisNelle premesse del suo intervento Tavares ha ribadito la contrarietà del Gruppo a posticipare le scadenze imposte dall’Europa sia per i tagli alle emissioni, che scatterebbero già l’anno prossimo, che sul fronte dello stop ai motori endotermici, a partire dal 2035. Ci sarebbe un problema legato all’impatto ambientale in generale, dice Tavares, mentre dal punto di vista industriale, il ceo di Stellantis parla di ricadute negative sul settore perché «si darebbe spazio e tempo alle case produttrici in difficoltà per recuperare mentre invece Stellantis è già pronta». Rallentare il processo dunque potrebbe creare un problema di deprezzamento sui mercati.Il ceo ha poi spiegato ai sindacati che la volontà di Stellantis è quella di mantenere i modelli a motore (Ice) mentre è in corso, ha ribadito l’amministratore delegato, la fase di rump up dell’elettrificazione ad una velocità più moderata, viste le forti incertezze del mercato. «Questa non è transizione – ha ribadito Tavares ai sindacati – servono risorse per per mantenere la vecchia tecnologia in vita e risorse da destinare alla nuova tecnologia». Il rischio, ha ribadito, è che il fabbisogno finanziario sia troppo alto e che le aziende non reggano.La crisi dei volumi e la mobilitazioneI metalmeccanici confederali, Fim, Fiom e Uilm, scenderanno in piazza, a Roma, il 18 ottobre con una serie di delegazioni sindacali in arrivo da tutto il mondo. Associazione Quadri, Fismic e Ugl, dal canto loro, hanno indetto una loro manifestazione, ma a Torino, sempre il 18 ottobre in occasione dello sciopero generale del settore, dedicata alla crisi del settore auto. «Questa mobilitazione intende sottolineare l’importanza del settore automotive per l’economia italiana e la necessità di azioni per affrontare le sfide attuali, tra cui la transizione ecologica e le pressioni del mercato globale» scrivono i segretari generali delle tre sigle, Giovanni Serra (Quadri), Roberto Di Maulo (Fismic) e Antonio Spera (Ugl).