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Home Cultura

Silvio Orlando ciarlatano in gioco a Spoleto

di Redazione Il Giornale Economico
09/07/2023
in Cultura
Silvio Orlando ciarlatano in gioco a Spoleto
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(ANSA) – SPOLETO, 09 LUG – ”La vita è un naufragio
continuo” è un’affermazione del famoso regista Eusebio Velasco,
citazione da un suo film, in un gioco che sin dall’inizio mostra
la sua duplicità, la labilità di confini tra realtà e finzione,
che è della vita come del teatro. Una vita in cui si è
”perseguitati dalla notte” e solo quando si uscirà dalla
recita, alla fine, confessando finalmente di star male si potrà
finalmente dire veramente ”sto bene”, che è l’ultima battuta
di questo Ciarlatani, commedia dello spagnolo Pablo Remon,
prodotto dalla Cardellino Srl di Silvio Orlando, che ne è il
protagonista.   
Lo spettacolo, dopo il debutto spoletino, inizierà la sua
tournée da febbraio 2024, partendo da Correggio per arrivare
subito dopo nei grandi teatri, dal Mercadante di Napoli
all’Argentina di Roma, dal Carignano di Torino a Bolzano.
Questo spettacolo, con la puntuale regia dello stesso autore
Remon, è, come raramente accade, teatro puro, grande teatro,
perchè il lavoro, pur nella sua complessità, nella costruzione a
incastri e scene con continui passaggi tra vita quotidiana,
recitazione in scena e nella vita, e sogni, trova una sua
limpida chiarezza e coinvolge lo spettatore nei suoi slittamenti
e nel succedersi dei diversi personaggi, ciarlatani proprio per
la loro doppiezza e il voler ”essere sempre la migliore
versione di se stessi”, interpretati dagli attori, a cominciare
da uno strepitoso Orlando, ora Velasco, ora Diego Fontana,
regista di serie tv in crisi, ma anche un sorprendente bambino
di sei anni o un barista originario del Kazakistan (un altrove
anche questo più immaginario che reale, per una figura, quasi un
deus ex machina che tira i fili finali).
Silvio Orlando è di una bravura e finezza malinconica e comica
che strappa gli applausi, ora sorpreso, ora deluso, per certi
versi visionario come un artista, come un vero attore, e con lui
sono, nelle complesse scene realistiche di Roberto Crea, tutti
al loro meglio in più parti, Francesca Botti, una Anna che va
svegliandosi dai suoi sogni, Francesco Brandi prima autore e poi
subdolo produttore cocainomane, e Blu Yoshimi. (ANSA).   

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