I punti chiaveAscolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaIl leader della Lega e Matteo Salvini torna a cavalcare uno dei suoi cavalli di battaglia: «una grande e definitiva pace fiscale» ha detto il vicepremier e ministro dei Trasporti domenica 16 luglio, per poi ribadire il giorno successvo: «Una pace fiscale per chi ha fatto le dichiarazioni ma non è riuscito a versarle tutte è un vantaggio per lo Stato che incassa una marea di miliardi da usare per stipendi e pensioni e significa una liberazione per 15 milioni di persone».Intanto il direttore dell’agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini ricorda quai sono stati i risultati ottenuti lo scorso anno nella lotta all’evasione: «Nel 2022 abbiamo recuperato nel complesso la cifra record di oltre 20 miliardi di evasione. Il più importante risultato di sempre» ha dichiarato. Intervenendo al convegno “Facciamo l’Italia semplice” Ruffini ha spiegato che attraverso le lettere di compliance, «abbiamo restituito al bilancio dello Stato 3,2 miliardi di euro», mentre tramite l’attività antifrode «siamo riusciti a intercettare o a bloccare 9,5 miliardi di euro».Loading…«Su tempi e modi decide legislatore» «Il nostro è un lavoro essenziale per il funzionamento di tutta la macchina pubblica – ha spiegato Ruffini -: se vogliamo garantire i diritti fondamentali della persona indicati e tutelati nella nostra Costituzione – la salute dei cittadini, l’istruzione dei nostri figli, la sicurezza di tuti noi – servono risorse e noi siamo chiamati a raccoglierle a vantaggio di tutti. Anche di chi si sottrae al loro pagamento». Per poi aggiungere: «Tutti noi siamo chiamati a farlo nelle forme, nei modi e nei tempi che sono stabiliti sempre e soltanto dal legislatore, non dall’Agenzia delle entrate».«Lotta a evasione non è volontà di perseguitare»“Il contrasto all’evasione non è volontà di perseguitare qualcuno” aggiunge il direttore dell’Agenzia delle entrate. “È un fatto di giustizia nei confronti di tutti coloro che, e sono la stragrande maggioranza, le tasse anno dopo anno le pagano”, ha sottolineato. “Il nostro è un lavoro essenziale per il funzionamento di tutta la macchina pubblica – sottolinea Ruffini – perché se vogliamo garantire i diritti fondamentali della persona indicati e tutelati nella nostra Costituzione, servono risorse”.«Entro la fine del 2024 circa 11mila nuove risorse per Entrate»«In questi anni – ha continuato Ruffini – anche noi abbiamo dovuto fare i conti con il tema della carenza di personale. Nel 2012, al momento dell’incorporazione dell’Agenzia del territorio, la dotazione organica complessiva delle Entrate era di circa 41mila unità. Da quell’anno, anche a causa del blocco del turn over, il totale dei dipendenti è stato in continua decrescita, fino ad arrivare a meno di 28mila unità al 31 dicembre 2022. Stiamo parlando di 13mila risorse in meno in dieci anni: il 30 per cento. Se consideriamo che la pianta organica dell’Agenzia è di circa 44 mila unità, la scopertura sfiora il 40%». E ancora: «Adesso, finalmente, possiamo iniziare a guardare al futuro con la prospettiva di un organico rafforzato, grazie al piano straordinario autorizzato dalla legge di Bilancio che ci consentirà di contare, entro la fine del 2024, su circa 11mila nuove risorse», ha annunciato il direttore spiegando che «di queste, 2.303 sono state assunte nel primo semestre 2023 e altri colleghi arriveranno nei prossimi mesi».