I pericoli per i minori nel webNella relazione introduttiva, il presidente Stanzione ha posto l’accento sui pericoli per i minori sul web. «Le relazioni intrattenute sui social – ha ricordato – possono determinare il coinvolgimento del minore in sfide potenzialmente anche letali, nella cessione di scatti intimi poi utilizzati a fini estorsivi, in incontri pericolosi, non più solo virtuali. Solo quest’anno, sono stati ben 4618 i casi trattati dal Centro Nazionale per il Contrasto della Pedofilia Online relativi ad adescamento, pedopornografia e altri reati correlati all’abuso sessuale, tecnomediato, di minori. 430 sono risultati, invece, i casi di adescamento online, di cui ben 264 in danno di infratredicenni. Tra il 2021 e il 2022, la circolazione di materiale pedopornografico autoprodotto è cresciuta, a livello internazionale, del 374% rispetto ai livelli pre-pandemici, in virtù anche del maggior uso della rete da parte dei minori».Stanzione: «Sì all’IA ma si tuteli la dignità della persona»Quanto invece allo sviluppo dell’intelligenza artificiale, secondo Stanzione va indirizzato «in una direzione compatibile con la tutela della persona. Alla infinita volontà di potenza della tecnica, a ciò che si è definito il playing God, deve porsi un indirizzo e un limite, etico e giuridico, a tutela della dignità della persona – ha sottolineato -. Il rischio, altrimenti, è che le tecniche divengano sempre più opache, mentre le persone sempre più trasparenti, secondo l’idea dell’uomo di vetro cara a sistemi tutt’altro che democratici».«Sì a norme che garantiscano l’oblio oncologico»Sì all’introduzione nel nostro ordinamento di norme che garantiscano l’oblio oncologico: è l’auspicio del presidente dell’Autorità per la privacy. «Tra le molteplici istanze legate al corpo l’oblio oncologico assume una rilevanza particolare. Pazienti ormai da tempo guariti – ha sottolineato Stanzione nella Relazione al Parlamento – si vedono negare la concessione di mutui a lungo termine, mutare radicalmente le condizioni di assicurazione, affievolirsi la possibilità di stipulare un contratto di lavoro o persino di adottare un bambino. Sembra insomma, come si è scritto, che sia possibile guarire dalla malattia, ma impossibile liberarsi del suo stigma, come se proiettasse la sua ombra sulla vita futura del paziente. Proprio per questo, per impedire che la persona sia risolta nella sua malattia, il Parlamento europeo, – ha ricordato – ha raccomandato agli Stati membri l’adozione di norme (già presenti in alcuni Paesi) che vietino la richiesta di informazioni sulle patologie pregresse, dopo un tempo ragionevole in assenza di recidive. L’introduzione, nel nostro ordinamento, di norme analoghe – proposte in vari progetti di legge, già dalla scorsa legislatura – contribuirebbe a garantire il diritto della persona di prescindere dal male che ha sofferto».«È necessario uno statuto delle neotenologie»Infine un passaggio sulle neotecnologie. «Con l’urgenza delle più forti istanze democratiche emerge, progressivamente più chiara, la necessità di uno statuto, giuridico ma anche etico, delle neotecnologie, che ne promuova massimamente lo sviluppo, ma al servizio della persona, della solidarietà, dei diritti fondamentali», ha detto il presidente dell’Autorithy.Loading…