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Home Cultura

Prima serata di Musicultura, medley Concato ammalia la platea

di Redazione Il Giornale Economico
24/06/2023
in Cultura
Media
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(ANSA) – MACERATA, 24 GIU – E’ un Flavio Insinna scatenato
quello che ieri sera ha condotto per la prima volta assieme a
Carolina Di Domenico la prima delle due serate finali di
Musicultura all’Arena Sferisterio di Macerata. Lui, attore
consumato che ricorda sempre il suo maestro Gigi Proietti, lei
veterana Rai e grande conoscitrice della musica leggera, hanno
dato vita a una serie di siparietti interpretando, il primo, il
ruolo di uno studente discolo, e la seconda della paziente
maestra che lo riporta all’ordine. A partire dal doveroso
omaggio di Insinna a Enrico Ruggeri, che l’ha preceduto fino
all’anno scorso alla conduzione del Festival, che diventa un
tormentone quando tra una battuta e l’altra Insinna paventa per
tutta la serata il suo ritorno.   
“Grazie alla bravura di Carolina – ha annunciato – posso fare
lo scemo. Grazie a nome del mio analista’, e ancora rivolgendosi
al pubblico per farlo partecipare: “fingete di essere vivi,
parete il Museo delle Cere, tanto il prossimo anno torna
Ruggeri, anzi è già al casello autostradale”. Il pubblico
apprezza e ride di cuore in questa lunga maratone musicale che
inizia con l’esibizione degli otto finalisti, portatori di
altrettante proposte tutte interessanti e diversificate. Ad
elogiarli sul palco è Fabio Concato, tra i big della serata, che
ha ammaliato gli spettatori con Non smetto di aspettarti, un
medley dei suoi successi (Sexy tango, Fiore di maggio, Rosalina)
e la sempre verde Domenica bestiale. “Ultimamente ci sono buoni
testi – ha dichiarato – ma la musica è un po’ in difficoltà,
stasera però ho sentito voci straordinarie, questi giovani sono
evoluti, veloci, intraprendenti. Non mollate”.   
Sono Cristiana Verardo di Lecce, che con la sua vocalità potente
ha interpretato Ho finito le canzoni, Zic di Firenze con Futuro
stupendo, la romana Ilaria Argiolas con Vorrei guaritte io e i
Santamarea di Palermo, che con il brano omonimo hanno vinto il
premio Produttori Musicali Indipendenti per il miglior progetto
discografico e quello di Unimarche per il miglior testo. E
ancora cecilia di Pisa, con Lacrime di piombo da tenere con le
mani, Lamante (Schio-Vicenza) con L’ultimo piano, Simone
Mateuzzi di Milano con Ipersensibile e la ferrarese AMarti con
Pietra. (ANSA).   

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