Scende dopo mesi il prezzo della benzina. Nei distributori italiani il costo del carburante più utilizzato per gli spostamenti in auto è calato sotto la soglia di 1,80 euro per la prima volta da gennaio. Il costo è quello medio nazionale e varia a seconda sia delle regioni in cui si fa rifornimento che delle compagnie che gestiscono i distributori.
Calano anche i carburanti alternativi come Gpl e metano, con quest’ultimo che però rimane a un costo del 30% più elevato di quello praticato comunemente prima della crisi dovuta all’invasione russa dell’Ucraina che ha comportato la cesura dei rapporti commerciali con Mosca per quanto riguarda proprio il gas naturale.
Scende il prezzo della benzina in Italia: sotto la soglia di 1,80
Continua a calare dopo i picchi degli scorsi mesi il prezzo della benzina in Italia. Secondo le rilevazioni mensili effettuate da Quotidiano Energia e riportate dall’agenzia di stampa Ansa, la media nei distributori del nostro Paese per quanto riguarda la benzina al self service è scesa sotto la soglia degli 1,80 euro per litro, precisamente a 1,799 dagli 1,800 della misurazione precedente.
Un calo che però non è omogeneo per tutte le compagnie distributrici di carburante. La media varia infatti tra un minimo di 1,782 e un massimo di 1,823 euro al litro, con il no logo a 1,789. Anche il gasolio ha riscontrato un calo in confronto alle rilevazioni degli ultimi mesi, con tutti i marchi che ormai si sono stabilizzati sotto 1.70 euro al litro e presentano prezzi anche decisamente inferiori a quella soglia.
Il prezzo medio si attesta infatti per il diesel a 1,674 euro al litro, un millesimo sotto la rilevazione dello scorso mese. Buona parte dei marchi cadono nella forbice tra 1,658 e 1,696 euro al litro, mentre il no logo è a 1,665 euro al litro. Il prezzo del servito per entrambi i carburanti più utilizzati d’Italia è invece stabile sotto i 2 euro al litro, con la benzina a 1,945 e il diesel a 1,820 euro. Calano anche Gpl, a 0,722 e metano, a 1,334, ancora lontano dai prezzi sotto l’euro che faceva registrare prima della crisi del 2022.
Le ragioni del calo: il prezzo del petrolio
La principale ragione di questo netto calo del prezzo della benzina negli ultimi tempi è una diminuzione nel costo della materia prima, il petrolio. Le quotazioni del barile continuano a calare e anche nella giornata odierna del 3 settembre sia il Wti, il greggio texano, sia il Brent del Mare del Nord hanno perso circa mezzo punto percentuale di quotazione sui mercati internazionali delle materie prime. Il petrolio americano si è attestato attorno ai 73 dollari al barile mentre quello europeo a 76 dollari.
La ragione dietro a questo calo è sempre il rallentamento dell’economia cinese, tra i più grandi consumatori di petrolio del mondo. Senza la spinta di Pechino, ampiamente prevista ma che continua a tardare ad arrivare, i grandi produttori non trovano sbocchi per una produzione sempre più massiccia. Anche l’Opec+, il cartello che include alcuni dei Paesi produttori più importanti Russia compresa, ha in programma a ottobre un’ulteriore aumento dell’output dei propri pozzi, che dovrebbe far continuare il calo dei prezzi.