I mercati azionari del Vecchio continente superano la boa di metà giornata tendenzialmente positivi, grazie soprattutto ai segnali di contenimento dell’inflazione statunitense che fanno sperare a un allentamento delle politiche monetarie da parte delle banche centrali, almeno della Federal reserve.
La Borsa di Milano resta la migliore di giornata in Europa, grazie soprattutto a Generali che sale di oltre il 3% dopo il superamento del 10% dei diritti di voto da parte di Delfin, con la teorica possibilità di arrivare al 20%.
Tra gli altri listini azionari, che ormai hanno generalmente superato i livelli precedenti al crollo causato dai mutui subprime Usa del 2008, Amsterdam, cresce dello 0,7%, Madrid di mezzo punto percentuale, con Londra in rialzo dello 0,3% mentre sale dello 0,2% Parigi, dove EssilorLuxottica (gruppo controllato da Delfin ma senza legami diretti con le vicende del Leone) scende di un punto percentuale. Piatti i mercati azionari di Francoforte e Mosca.
Lo spread tra Btp e Bund sale leggermente rispetto all’avvio a quota 167 punti base, mentre sono in calo le quotazioni del gas: il future con consegna ad agosto, positivo nella prima parte della giornata, segna un ribasso del 3% sotto i 36 euro al Megawattora.
In Piazza Affari bene anche Nexi (+2,3%) ed Eni, che sale di due punti percentuali, seguiti da Mediobanca, azionista principale di Generali, in aumento dell’1,8% con tutto il settore del credito comunque in salute (Intesa +1,3%). In aumento di un punto percentuale Tim, mentre tra i titoli principali di Milano il peggiore è Amplifon, che cede il 2,9%.
Nel paniere a bassa capitalizzazione sempre calmi i titoli Mfe-Mediaset (piatte le azioni B, +1% le A) anche con tempi lunghi per l’apertura del testamento di Silvio Berlusconi.