Parte da molte domande questo film – a cominciare da quella su quanto sia l’amore a muovere le nostre vita – ma Celine Song non vuole dare risposte: quello che le è interessa è proporre delle riflessioni, attorno ai rapporti umani, ai sacrifici, ma anche allo scorrere del tempo, attraverso la storia di questi due personaggi che si ritrovano come fossero fantasmi di un tempo lontano.La trama di base non è originalissima (può venire in mente “Prima dell’alba” di Linklater, ad esempio), ma conta poco di fronte a una pellicola emozionante e capace comunque di arricchire il soggetto di partenza con sprazzi di notevole umanità.Grazie anche alla prova della bravissima Greta Lee, è un film che potrebbe trovare spazio nel palmarès.Mad FateGli appassionati del cinema dell’Estremo Oriente non si saranno fatti sfuggire nel programma della Berlinale anche la presenza di Soi Cheang, regista hongkonghese che negli anni ha firmato pellicole di culto come “Love Battlefield” o il più recente “Limbo”.All’interno della sezione Berlinale Special, Cheang ha presentato il suo ultimo lavoro, “Mad Fate”, che non lascerà indifferenti i tanti suoi fan.Nel mezzo di una narrazione ricchissima di colpi di scena, si parla di rituali e dell’ineluttabilità del destino, mentre compaiono sullo schermo diversi personaggi decisamente curiosi, da un protagonista che è una sorta di misterioso esperto di arti occulte a un serial killer di giovani prostitute.