(ANSA) – ROMA, 05 LUG – “L’acqua condiziona il 18% del Pil e
incide anche sull’economia del mare, che pesa per un 20%. Il
governo ha recentemente varato degli interventi importanti,
l’obiettivo è definire investimenti significativi a livello
nazionale. Serve anche valorizzare tutto il tema degli invasi,
che può essere un modo per attenuare il problema idrico. Ma
soprattutto occorrono investimenti sulle tecnologie”. Così
l’amministratore delegato di Acea, Fabrizio Palermo,
intervenendo all’assemblea nazionale dell’Anbi, l’Associazione
nazionale dei consorzi per la tutela e la gestione del
territorio e delle acque irrigue.
“Oggi le tecnologie sono disponibili ma c’è un tema di
velocità di applicazione”, ha spiegato Palermo, riferendosi
“alla sensoristica, alla fibra ottica, a tutti i sistemi di
gestione con l’intelligenza artificiale che stiamo adottando e
consentono di individuare le perdite o gestire preventivamente
le manutenzioni. Roma è la più efficiente con un 27% di perdite
contro il 43-44% a livello nazionale. Sono numeri realizzati
anche attraverso grossi investimenti tecnologici”.
Secondo Palermo “il vero tema è fare un piano di investimenti
molto consistente e rapido. Bisogna investire tanto nei prossimi
anni per avere dei benefici molto significativi”. (ANSA).