C’è una necropoli
etrusca nascosta e quasi completamente sconosciuta nei boschi di
Castel Viscardo, a pochi chilometri da Orvieto. È quella delle
Caldane, con 28 tombe a camera finora ritrovate, ma quasi
impossibile da raggiungere se non a bordo di mezzi fuoristrada o
dopo una lunga camminata per sentieri impervi.
L’ANSA ha potuto visitare il sito grazie al sindaco del
piccolo borgo umbro, Daniele Longaroni che ha permesso di
raggiungere il sito archeologico scoperto nel 1986 e che si
estende, appunto, nell’area boschiva della valle del fiume
Paglia, all’interno del parco archeologico e ambientale
dell’Orvietano. Le tombe, di modeste dimensioni, sono tutte
scavate nella roccia e precedute da un breve corridoio
d’accesso. Erano state ritrovate in gran parte già manomesse e
trafugate dai cosiddetti tombaroli, le due ancora intatte
contenevano ceramiche dipinte di produzione orvietana, buccheri,
ma anche oggetti in metallo, come uno specchio etrusco in
bronzo, inciso con raffigurazioni mitologiche. Tutti i reperti,
fatta eccezione per lo specchio, sono ora custoditi nel museo di
Castel Viscardo.
La necropoli – come viene spiegato dal sito del ministero dei
Beni culturali – risale per gran parte alla seconda metà del
sesto secolo avanti Cristo. “Questo è un luogo di grande fascino
oltre che di enorme importanza archeologica” spiega il sindaco
Longaroni. “Grazie al prezioso lavoro della Soprintendenza ai
beni culturali dell’Umbria – aggiunge -, il sito è ben
conservato e le tombe sono state, a suo tempo, tutte messe in
sicurezza con delle coperture. Il problema è come renderle
fruibili ai visitatori una manutenzione ordinaria della
viabilità per accedervi ha sicuramente dei costi importanti,
adesso stiamo ragionando a un progetto che permetta di
raggiungere la necropoli attraverso dei percorsi pedonali che
inizino anche dal centro storico del paese”.
Intanto, i visitatori possono ammirare i reperti messi in
esposizione nell’elegante sala del Museo etnografico e del
cotto.
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