(ANSA) – ROMA, 08 LUG – “Non vorrei che nessuna di noi
perdesse tempo a delegittimare il lavoro delle altre donne”, o a
“dare patenti di femminismo”: sarebbe “un errore politico che
non ci verrà perdonato. I nemici sono altri e stanno facendo le
leggi”. Lo dice Michela Murgia in un audio su Instagram dove
mette in guardia: “la prossima che mi scrive qualcuno per
parlarmi male di un’altra che fa le battaglie gli chiudo la
porta: i nemici sono altri e – ripete la scrittrice – sono
quello che stanno facendo le leggi”.
“C’è una brutta abitudine ormai molto diffusa nel mondo
femminista di certificare il femminismo altrui. È un processo
fisiologico nei momenti di protesta, sono atteggiamenti spesso
difensivi di quanti hanno raggiunto la consapevolezza con fatica
e ad un certo punto cedono alla tentazione dell’ortodossia, ne
hanno bisogno per proteggere le poche cose certe nelle quali si
organizza la lotta nella teoria e nelle pratiche” premette
Murgia che poi aggiunge: “Il fatto è che il femminismo
intersezionale è fatto di vari femminismo non di rado in
contraddizione apparente tra di loro, e la tentazione di
omologare le posizioni e metdodi non aggiunge nulla a nessuno,
anzi toglie. Ci sono donne pubbliche che non hanno studiato il
tema, che non hanno il vocabolario giusto eppure in modo naif ci
dicono che certe cose le hanno capite. Essere ostili a queste
donne è il gatekeeping, la portineria del femminismo”.
L’intervento di Murgia, preceduto da un post, ha ricevuto,
tra gli altri, i like di Chiara Ferragni e Luciana Littizzetto.
(ANSA).