Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaLa presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e il Commissario Straordinario di Governo al Sin (sito di interesse nazionale) Bagnoli-Coroglio, Gaetano Manfredi, hanno firmato il Protocollo d’intesa per la realizzazione degli interventi inseriti nel programma di risanamento ambientale e rigenerazione urbana del comprensorio di Bagnoli-Coroglio. All’area, che da oltre trent’anni attende azioni di rinascita, vengono destinati 1,2 miliardi di euro.«Stamattina accade qualcosa di molto importante per Napoli, la Campania e il Sud nel suo complesso», ha detto Meloni, in occasione della cerimonia di firma del protocollo. Con la premier il ministro Raffaele Fitto. Ad attendere Meloni, oltre il sindaco di Napoli, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il prefetto Michele di Bari e l’amministratore delegato di Invitalia Bernardo Mattarella.Loading…La premier: risanamento di Bagnoli investimento strategicoLa premier ha sottolineato che «completare il risanamento di Bagnoli è un investimento strategico, per il Sud, per l’Italia, rivendico la scelta del governo di destinare 1,218 miliardi di euro. Gli interventi si concluderanno entro il 2031, e si stima un indotto occupazionale di oltre 10mila unità, tra lavoratori diretti e indiretti», ha aggiunto.«Ok Ue a decontribuzione, lavoriamo perché sia strutturale»«Arrivo con una buona notizia – ha continuato Meloni -: la proroga di Decontribuzione Sud è stata accordata dall’Unione Europea su richiesta del Governo. È una misura importante che riteniamo molto utile e che lavoriamo per far diventare strutturale. Il ministro Fitto è già al lavoro».«Distribuzione risorse su base popolazione non funziona»«Noi – ha affermato Meloni – per anni abbiamo distribuito la spesa per infrastrutture in base alla distribuzione della popolazione, ma se si utilizza questo parametro qualcosa non funziona, perché al Sud abbiamo un problema di spopolamento legato all’assenza di opportunità, che a sua volta è legata all’assenza di infrastrutture». «a riforma delle politiche di coesione da cui sono nati gli accordi di coesione che finora abbiamo sottoscritto con 18 tra Regioni e Province autonome – ha sottolineato Meloni – non è l’unico tassello della strategia complessiva che cerchiamo di immaginare per il Mezzogiorno d’Italia. Penso che ad esempio, sempre nel decreto coesione, abbiamo istituito il fondo perequativo infrastrutturale, con l’obbligo di destinare il 40% delle risorse per infrastrutture al Sud».