“Il contributo valdostano, portato a
termine dal nuovo Presidente, Severin Caveri, servì alla
definizione dell’art. 116 della Costituzione con la previsione
di condizioni particolari di autonomia per Sicilia, Sardegna,
Trentino-Aldo Adige e Valle d’Aosta.
Gli statuti di queste regioni vennero approvati con leggi
costituzionali dall’Assemblea nel gennaio 1948, immediatamente
prima della chiusura dei suoi lavori”. Lo ha detto il presidente
della Repubblica, Sergio Mattarella, durante l’ottantesimo
anniversario della Resistenza, Liberazione e Autonomia della
Valle d’Aosta.
“Senza rincorrere a garanzie internazionali, tentazione che
pure si era affacciata nel dibattito pubblico – anzi, avendo
assunto a suo tempo la responsabilità di invitare al ritiro
delle proprie truppe la Francia che, a cavallo della
Liberazione, avevano superato i confini fra i due Paesi – la Val
d’Aosta intraprendeva così la via di una autonomia effettiva,
capace di tutelare le differenze e le identità della propria
popolazione, come testimoniava l’art.38 dello Statuto che, in
merito alla lingua e all’ordinamento scolastico, affermava la
parificazione della lingua francese a quella italiana. Questione
non secondaria stante il tentativo fascista di imporre
l’italiano come unica lingua”, ha aggiunto.
“Solidamente Aosta e la sua Valle costituiscono uno dei
cardini del sistema delle autonomie della Repubblica. Una
Repubblica, ce lo ricorda l’art. 114 della Costituzione che non
è solo riassunta nell’ordinamento statale, ma è costituita ‘dai
Comuni, dalle Province, dalle Regioni e dallo Stato’. Quale
migliore riconoscimento per la battaglia dell’autonomia
orgogliosamente portata avanti con successo in Val d’Aosta?”, le
parole del capo dello Stato.
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