“Il Quoziente familiare viene presentato come qualcosa che aiuta le famiglie con tanti figli, ma questo può essere ottenuto anche aumentando l’assegno per i figli”. Così risponde all’Adnkronos l’economista Carlo Cottarelli, che lo scorso maggio ha annunciato le sue dimissioni da senatore Pd, sull’intenzione di Fratelli d’Italia a puntare in Manovra al Quoziente familiare per applicare le imposte all’intero reddito familiare e non a quello dei singoli componenti.
Un’operazione a rischio, ammonisce l’economista, ex direttore esecutivo dell’Fmi, già Commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica, nominato dal governo Letta, in quanto “il Quoziente familiare ha uno svantaggio: riduce l’incentivo per il secondo percettore di reddito (di solito la donna) a iniziare a lavorare perché l’aliquota che verrebbe applicata è quella media tra i due percettori di reddito che solitamente è più alta di quella del secondo entrante nel mondo del lavoro nel caso di tassazione individuale”.Quindi meglio aumentare l’assegno familiare per figlio? “Si, meglio quello – risponde – E ancora meglio (aumentare – ndr) i congedi parentali perché aiutano a conciliare maternità e lavoro. Non so perché preferiscono il Quoziente”. (di Roberta Lanzara)