Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaLa nuova infrastruttura di rete 5G, la gestione hi-tech dei rifiuti, la scommessa sull’aerospazio e sul contrasto al digital divide. «Roma è un laboratorio a cielo aperto: sta affrontando una trasformazione importante, grazie ai circa 14 miliardi per investimenti che arriveranno in città entro il 2026, tra Pnrr, Giubileo e altri programmi. Quattrocento milioni saranno destinati all’innovazione in senso stretto, la spinta che celebriamo fino a domenica con la Rome Future Week». Monica Lucarelli, assessora alle Attività produttive e alle Pari opportunità di Roma Capitale, ha inaugurato ieri con il sindaco Roberto Gualtieri e il presidente dell’Associazione Civita, Gianni Letta, la settimana dedicata alle soluzioni tecnologiche che proiettano la Città eterna verso un futuro di interconnessioni e sostenibilità: 400 eventi in 260 luoghi iconici, che coinvolgeranno cittadini, istituzioni e imprese.Quali sono i principali progetti in pista?Loading…Il primo è #Roma5G, la nuova infrastruttura di rete, potente e sicura, che permetterà di avere sempre più servizi a portata di click e di connettersi al wifi nelle piazze e nelle stazioni della metropolitana. Sui rifiuti, oltre al termovalorizzatore in rampa di lancio, Acea e Hitachi stanno sperimentando nuovi modelli di economia circolare per ridurre l’impatto ambientale e trasformare gli scarti in risorse. Roma è, inoltre, la città metropolitana dell’industria dell’aerospazio, che serve anche ai progetti civili ed è stata scelta come sede della Space Smart Factory, per cui Thales Alenia Space sta implementando progetti. Infine, metteremo in campo soluzioni di IA generativa svluppate dalla Fondazione per l’attrazione di Roma che semplificheranno l’accesso ai servizi pubblici tramite assistenti digitali. Sul turismo potranno aiutare a diversificare le presenze.Tecnologia deve fare rima con accesso: come si supera il digital divide nella Capitale?È un tema che ci sta particolarmente a cuore. Solo il 46% della popolazione italiana possiede le competenze digitali di base, contro il 54% della media europea. Per combattere il gap abbiamo lanciato i primi 25 centri di facilitazione digitale con un investimento di un milione sui fondi Pnrr e stiamo partecipando a un bando della Regione per aprirne altri venti. L’obiettivo è assicurarne tre in ogni municipio.