Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaL’inflazione americana si raffredda a giugno, proseguendo un trend giunto al suo terzo mese consecutivo. I prezzi sono saliti del 3,0% su base annua, meno del 3,1% stimato dagli analisti e del 3,3% di maggio. Su base mensile sono invece calati dello 0,1%, mentre il mercato si attendeva un aumento dello 0,1% (a maggio erano rimasti invariati).Il dato di oggi rafforza l’ipotesi che la peggiore impennata dei prezzi degli ultimi quarant’anni si stia progressivamente attenuando e potrebbe presto portare a tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.Loading…Taglio dei tassi a settembre?Gli ultimi dati sull’inflazione potrebbero contribuire a convincere i banchieri centrali della Fed che l’inflazione sta tornando al suo obiettivo del 2 per cento. Una breve ripresa dell’inflazione all’inizio dell’anno aveva indotto la Fed a ridimensionare le aspettative di riduzione dei tassi di interesse.I dati sull’inflazione di giugno si qualificheranno come un’altra puntata dei buoni dati che i responsabili politici della Fed stanno cercando. Se l’inflazione dovesse rimanere bassa per tutta l’estate, molti economisti prevedono che la Fed inizierà a tagliare il suo tasso di riferimento a settembre.Rallentano anche i prezzi coreEscludendo i costi volatili dei generi alimentari e dell’energia, i cosiddetti prezzi di base (core) sono aumentati solo dello 0,1% da maggio a giugno, al di sotto dell’aumento dello 0,2% del mese precedente. Misurati rispetto a un anno fa, i prezzi core sono aumentati del 3,3% a giugno, in calo rispetto al 3,4% di maggio. Si ritiene che i prezzi core forniscano un segnale particolarmente indicativo della probabile direzione dell’inflazione.