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Home Cronaca Italiana

Lettera del nonno di Segre a rabbino, ‘vorrei trovare il padre’

di Redazione Il Giornale Economico
28/01/2023
in Cronaca Italiana
Lettera del nonno di Segre a rabbino, ‘vorrei trovare il padre’
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(ANSA) – SIENA, 28 GEN – Esposta nella sinagoga di Siena
una lettera, ritrovata di recente dalla comunità ebraica locale,
che il nonno di Liliana Segre, l’avvocato Alfredo Foligno,
scrisse e inviò il 26 gennaio 1946 al rabbino di Siena per
ritrovare il padre della senatrice a vita, Alberto Segre,
anch’esso deportato ad Auschwitz-Birkenau. Come evidenziano
alcuni quotidiani la missiva è esposta in occasione del Giorno
della Memoria per una mostra documentaria dedicata ai tentativi
speranzosi di ricercare le persone deportate fatti in quel
tempo.   
“Lascio considerare a lei con quanta ansia io attenda notizie
e voglio sperare che Dio, che mi ha dato la grazia di riavere la
mia nipotina Liliana, figlia di mio genero, pure essa deportata
ad Auschwitz, mi conceda la gioia di poter riabbracciare mio
genero”, si legge nella lettera scritta da Alfredo Foligno, che
vi unisce una piccola fotografia del genero, immagine di cui
chiede “gentilmente” la restituzione. Come noto, Alberto Segre,
subito separato dalla figlia Liliana quando arrivarono al lager
nel febbraio 1944, poi morì il 27 aprile nelle camere a gas.   
Quando l’avvocato Foligno scrive questa missiva, il campo di
Auschwitz ormai era stato scoperto e liberato da un anno ma le
notizie dei familiari scomparsi erano più che incerte per tutti
coloro che erano stati colpiti dalla deportazione. Tuttavia,
agganciandosi a una possibile informazione sul congiunto,
l’avvocato Foligno si rivolge al rabbino di Siena del tempo
perché aveva saputo da “due gentili signorine scampate
miracolosamente alla ferocia nazista dopo essere state deportate
in Polonia, ho saputo che qualche persona avrebbe dato a lei
informazioni sull’esistenza di internati uomini e donne a
Francoforte sull’Oder”. La lettera è stata trovata nell’archivio
della comunità di Siena e fa anche capire come i percorsi di
ritorno delle persone furono complicati. (ANSA).   

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