Gli equilibri famigliari in Fininvest reggeranno l’uscita di scena di Silvio Berlusconi? Il punto più delicato sarà capire in che modo decideranno di muoversi gli eredi del Cavaliere e soprattutto in quali proporzioni sarà redistribuito il pacchetto di controllo finora nelle mani del fondatore. Senza dimenticare che ci sono alcune partite aperte assai delicate, il cui esito probabilmente sarà segnato dalla scomparsa dell’ex premier.
Prima fra tutte Mediaset, oggi diventata Mfe, e due anni fa oggetto del grande accordo con i francesi di Vivendi ancora non perfezionato. Una pace che è andata a interrompere cinque anni di scontri con la “promessa” non appena le condizioni di mercato saranno favorevoli dell’uscita di Vivendi dal capitale del gruppo. Oggi Fininvest può contare sul 50% di Mfe, mentre Vivendi ha un 4,5% diretto e il 19,19% trasferito nel 2018 a Simon Fiduciaria, il trust del gruppo Ersel, che in base al patto verrà progressivamente venduto in 5 anni, a tranche di circa il 4% ogni anno.
Il capitale sociale di MFE-MEDIAFOREUROPE
Quota % del capitale sociale nominale complessivo
Vivendì ha trasferito nel trust Simon Fiduciaria il 18,5% della sua partecipazione
Nota: Il dato percentuale è calcolato applicando la seguente formula: numero di Azioni MFE B + MFE A detenute da ciascun azionista
Finora però, a distanza di due anni da quell’armistizio, Vivendi è rimasta salda al suo posto. “L’accordo è in essere ma, a decidere quando e se avverrà la loro vendita, non siamo né noi né i francesi ma il mercato, sono i valori. Non ci sono automatismi, dipende da se, e quando, loro riterranno conveniente cedere la loro partecipazione», ha di recente spiegato PierSilvio Berlusconi.
Fatto sta che finora, nessun titolo è stato ceduto. E in tanti leggono la scelta di Vivendi anche con la volontà del gruppo francese di temporeggiare in vista di potenziali riassetti famigliari, oramai inevitabili.
L’uscita di scena del Cavaliere spianerà forse la strada per un ridimensionamento di Fininvest nel capitale di Mfe a favore del gruppo transalpino? Difficile dirlo. Ma se dovesse succedere è evidente che sembra profilarsi più una successione finanziaria nel futuro di Arcore, con la famiglia meno «socio imprenditore» e più «azionista», e con una holding sempre più ricca. La partita Mediaset, ad ogni modo, rappresenta ora la priorità. Bisognerà solo capire se c’è condivisione e «compattezza» tra gli eredi sulla strategia da seguire nell’immediato. Ma non è chiaro se ci sia la stessa visione comune sul futuro industriale del gruppo.
Azionariato di Banca Mediolanum
Quota %
Fonte: Banca Mediolanum. Aggiornamento: aprile 2022
Perché se Marina e Piersilvio hanno già dimostrato in passato di essere decisi a mantenere saldo il controllo della famiglia nella vecchia Mediaset, posizioni meno rigide avrebbero fatto trapelare gli altri figli di Silvio Berlusconi che vedrebbero in questa complessa partita non solo criticità, ma anche opportunità. Due correnti di pensiero che in futuro potrebbero misurarsi anche con i rispettivi pesi azionari in Fininvest. Anche perché si tratterà di capire cosa in Fininvest è strategico o no, incluse Mediolanum, Mondadori e gli asset immobiliari e finanziari.