I punti chiaveAscolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaPochi forse ma decisivi di sicuro. È la grande battaglia per gli elettori americani incerti in una manciata di Stati. Mancano ormai poco più di due settimane al giorno delle urne, al 5 novembre, e lo sprint per la Casa Bianca è in dirittura d’arrivo con i due sfidanti, la democratica Kamala Harris e il repubblicano Donald Trump, impegnati in una sola missione: oltre a mobilitare la propria base, in un clima polarizzato come non mai, occorre convincere chi tuttora è titubante. Una fascia oggi stimata ancora tra il 2% e il 5% e che può determinare il risultato quando la distanza tra successo e sconfitta è misurata da poche migliaia di schede.La battaglia dei comiziÈ quanto accade negli Swing State, gli Stati davvero in gioco, non più di sette concentrati nel Midwest industriale e nel centrosud: qui Harris e Trump riversano risorse finanziarie e energie. Per un duello all’ultimo consenso che è diventato quasi un faccia a faccia a distanza:entrambi hanno tenuto comizi ed eventi in Michigan, uno dei grandi terreni di scontro.Loading…Harris è volata qui dal Wisconsin, altro Stato sul filo del rasoio. Per l’esattezza a Grand Rapids, teatro di un Festival d’Autunno, dove ha dato il via a un tour de force: in un solo giorno ha raggiunto Lansing, per incontri con lavoratori e sindacalisti, e la contea di Oakland, a nord di Detroit, per un comizio. Sarà poi nella principale città dello Stato dove vedrà i leader religiosi.Trump ha risposto organizzando a sua volta una tavola rotonda a Oakland e un rally a Detroit. Poi lascia il Michigan alla volta di altre mete in palio: la Pennsylvania, dove parlerà nel cuore rurale e dei sobborghi di Lancaster. E la North Carolina, dove terrà banco nel motore economico di Greenville. L’avvio del voto anticipato in due degli Swing State ha aggiunto urgenza alle mosse dei candidati: in North Carolina, dove al debutto sono state riportate oltre 200mila schede, e in Georgia.Testa a testa nei sondaggiLa frenesia della campagna rivolta agli incerti è frutto di sondaggi che appaiono congelati entro ristrettissimi margini, con Trump che ha eroso iniziali exploit di Harris. Una media calcolata da Cnn dà il 50% dei consensi dei probabili elettori su scala nazionale alla candidata democratica e il 49% al leader repubblicano. In Arizona, altro Stato conteso, Trump appare in vantaggio di tre punti, 50% a 47 per cento. In Pennsylvania sarebbe invece Harris a spuntarla con il 50% contro il 48 per cento. Analisi complessive di tutti e sette gli Stati swing condotte dalla rete radiofonica pubblica Npr sono semmai più da cardiopalma: vedono per la prima volta Trump in lieve vantaggio, di 0,34 punti percentuali, con due Stati più chiaramente a suo favore – Georgia e Arizona – e cinque sul filo del rasoio, il Nevada accanto ai già menzionati, Michigan, Pennsylvania, North Carolina e Wisconsin.