Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaPer sintetizzare il senso del tassello avviato ieri, nella sede della consociata Toscana Energia (di cui il gruppo possiede il 50,6%), l’ad di Italgas, Paolo Gallo, spiega che «noi facciamo industria ma, soprattutto, industria del futuro». E, in effetti, il nuovo centro di comando e controllo degli impianti e delle reti, inaugurato nel capoluogo toscano, rappresenta, insieme al suo “gemello” torinese lanciato a fine 2021, un passaggio cruciale per monitorare e gestire da remoto 74mila chilometri di rete di distribuzione gas (incluso il network sardo e gli 8mila chilometri del “braccio” toscano), 800 impianti di grandi dimensioni e 8mila cabine secondarie distribuite su tutto il territorio.Il “cuore” del nuovo centro fiorentinoLo s’intuisce sollevando lo sguardo verso il grande schermo all’interno della sala che ospita il “cuore” del nuovo centro. Da qui i tecnici di Italgas possono gestire l’intera “macchina” e processare tutte le segnalazioni raccolte dal numero verde del pronto intervento (posizionato nella sala attigua), ottimizzando i tempi e agendo da remoto sulla rete – riprodotta con una mappa puntuale dell’intera penisola – attraverso il software proprietario Dana (Digital Advanced Network Automation). Una tecnologia che permette di agire su sensori e attuatori installati lungo tutto il network, senza cioè bisogno di operatori in azione sul campo, e che è stato predisposto all’interno della digital factory, il “motore” della digitalizzazione del gruppo fortemente voluta da Gallo fin dal suo arrivo al timone di Italgas.Loading…Italgas, nuovo Centro controllo a Firenze: rafforzata sicurezzaGallo: rete completamente digitalizzata entro i primi mesi del 2025Non a caso, nella breve conferenza stampa organizzata ieri e alla quale hanno preso parte anche i vertici di Toscana Energia (il presidente Fabio Giorgetti e l’ad Bruno Burigana) e la sindaca di Firenze, Sara Funaro, Gallo ripercorre il percorso partendo proprio dal nuovo capitolo fiorentino. «Questo centro di controllo è solo l’aspetto più avanzato di uno sviluppo digitale unico al mondo – prosegue -. Abbiamo iniziato nel 2017 e oggi la nostra rete è quasi interamente digitalizzata. Arriveremo al 90% entro l’anno e al 100% entro i primi mesi del 2025. Ora è possibile avere ancora di più sotto controllo la nostra rete e intervenire in anticipo».Il ceo: occorre decarbonizzare le molecole non solo gli elettroniUna tabella di marcia molto chiara, dunque. Come la visione di Gallo rispetto alle sfide che attendono l’Italia con un occhio puntato sulla decarbonizzazione. «Chi dice che il futuro dell’energia sarà solo da fonti rinnovabili racconta una favola molto bella ma non realistica perché non è fattibile dal punto di vista tecnico». Il perché è presto detto, aggiunge l’ad: «Chi conosce i sistemi energetici complessi sa bene che c’è bisogno di altro. Per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione dobbiamo lavorare anche sulle infrastrutture gas, decarbonizzare anche le molecole insomma, non solo gli elettroni. E, per farlo, servono reti intelligenti, flessibili e digitalizzate».Il piano per la GreciaLa rete che corre lungo la penisola è praticamente vicina al traguardo, quindi. Ma il gruppo è intenzionato ad accelerare anche in Grecia. «Contiamo di digitalizzare gli 8mila chilometri di rete ellenica in un paio d’anni», spiega il numero uno di Italgas Reti, Pier Lorenzo Dell’Orco, dopo aver illustrato gli step più recenti del percorso di digitalizzazione – come il nuovo contatore intelligente Nimbus (ora in fase di test sul territorio, con 20mila apparecchiature già installate, e pronto per essere commercializzato) -, e gli altri nuovi passi. A partire dal sistema “3D Asset Mapping”, una sorta di “Tac della rete”, dice Dell’Orco, che consente di mappare il sottosuolo e che in futuro potrà dialogare anche con Dana.