(ANSA) – CAGLIARI, 07 LUG – Un lama che si affaccia dal
finestrino di un’auto in mezzo al traffico di New York. C’è
anche una delle foto più famose al mondo, testimonianza della
frenesia e in qualche modo della follia della Grande Mela, tra
le opere esposte al Palazzo di Città di Cagliari per la
retrospettiva italiana di Inge Morath, la prima fotografa a
entrare a far parte della celebre agenzia Magnum.
L’occasione è il centenario della nascita dell’artista nata a
Graz nel 1923 e scomparsa 21 anni fa. Attraverso oltre 150
immagini e documenti originali, l’esposizione, curata da
Brigitte Blüml-Kaindl e Kurt Kaindl, ripercorre il cammino umano
e professionale di Inge Morath, dagli esordi al fianco di Ernst
Haas ed Henri Cartier-Bresson nell’agenzia Magnum Photos fino
alla collaborazione con prestigiose riviste quali Picture Post,
Life, Paris Match, Saturday Evening Post e Vogue. Sono gli
scatti dei suoi principali reportage di viaggio tra Italia,
Spagna, Iran, Russia, Cina.
La mostra è promossa dal Comune di Cagliari e dalla
Fondazione di Sardegna e organizzata da Suazes in collaborazione
con Fotohof e Magnum Photos. Il percorso espositivo presenta
alcuni dei suoi reportage più famosi, come quello realizzato a
Venezia nel 1955, con immagini colte in luoghi meno frequentati
e nei quartieri popolari della città lagunare. L’itinerario
prosegue in Spagna, paese che visitò spesso e di cui conosceva
la lingua. Non poteva mancare una sezione dedicata a Parigi, uno
dei suoi luoghi del cuore, dove incontrò i fondatori
dell’agenzia Magnum: Henri Cartier-Bresson, David Seymour e
Robert Capa.
Il viaggio nel lavoro di Inge Morath prosegue in Iran e si
chiude idealmente a New York, dove nel 1957 realizza un
reportage per conto della Magnum. La mostra dà inoltre ampio
spazio al ritratto, un tema che l’ha accompagnata per tutta la
sua carriera. Da un lato era attratta da personaggi celebri,
quali Igor Stravinsky, Pablo Picasso, Audrey Hepburn, dall’altro
dalle persone semplici incontrate durante i suoi reportage. Una
sezione propone i ritratti ‘mascherati’ nati dalla
collaborazione con il disegnatore Saul Steinberg. (ANSA).