Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaNella settimana in cui cade la “Giornata internazionale di commemorazione in memoria delle vittime della Shoah”, al cinema non possono mancare film che trattano questa importantissima tematica. Tra le novità di questi giorni c’è infatti “Hometown – La strada dei ricordi”, un bel documentario, perfetto per riflettere su un argomento tanto delicato: diretto da Mateusz Kudla e Anna Kokoszka-Romer, il film vede il grande regista Roman Polanski e l’altrettanto importante fotografo Ryszard Horowitz fare ritorno in Polonia per condividere i ricordi più personali, legati alla loro infanzia e alla loro giovinezza. Da quando Polanski ha lasciato Cracovia per diventare uno degli autori più celebrati della storia della Settima arte e Horowitz è fuggito a New York per intraprendere la sua carriera fotografica, i due non si sono più rivisti in patria, ma dopo oltre 60 anni tornano in quel luogo dove sono cresciuti e diventati quello che sono oggi.Da questa premessa si muove un prodotto toccante e intelligente, capace di emozionare senza sfruttare le tante possibili scappatoie retoriche in cui tematiche come questa rischiano sempre di incappare.Loading…Nonostante la struttura generale sia piuttosto canonica, il piglio del racconto delle memorie dei due artisti riesce a coinvolgere e a superare alcuni passaggi eccessivamente didascalici.Un viaggio nel passatoIl sottotitolo italiano – “La strada dei ricordi” – è particolarmente azzeccato per descrivere il vero e proprio viaggio nel passato che compiono i due protagonisti quando, durante la loro passeggiata per le strade di Cracovia, ricordano quei momenti difficili della loro esistenza e della loro sopravvivenza al genocidio nazista: Horowitz è stato uno dei bambini salvati da Oscar Schindler e Polanski è stato tenuto nascosto da una povera famiglia di contadini cattolici. Quello che emerge da questo lungometraggio è quanto la loro dura e triste giovinezza sia stata fondamentali per renderli due artisti così affermati e capaci di rappresentare sempre con grande sensibilità i soggetti che hanno ripreso o fotografato.Da segnalare che tra qualche mese uscirà nelle sale il nuovo, attesissimo film di Roman Polanski, intitolato “The Palace”, con protagonista Mickey Rourke.“Hometown” e gli altri film della settimanaPhotogallery4 fotoVisualizza AftersunAl di là delle visioni in sala, un film assolutamente da non perdere è arrivato da qualche settimana su Mubi: si chiama “Aftersun” ed è il sorprendente esordio di Charlotte Wells.Ambientato in un resort durante una vacanza estiva, ha come protagonista l’undicenne Sophie, che si gode alcuni giorni insieme al padre Calum. Vent’anni dopo, il ricordo di quei giorni diventa un modo per Sophie di ripensare e riflettere sul loro rapporto. Aperto da alcune riprese di una piccola videocamera amatoriale, il film è una grande riflessione sul potere del cinema, capace di raccontare come una cinepresa possa essere un vero e proprio testimone, un occhio in grado di registrare il tempo passato e quegli attimi che rischiano di non tornare mai più.Forte di una grande recitazione e di una maturità straordinaria per un’esordiente, “Aftersun” è un film efficace nel trasmettere sentimenti forti: i due personaggi comunicano più con gli sguardi che con le parole, mentre la messinscena precisa della regista riesce sempre a inquadrarli intensamente e con uno sguardo sempre ricco di possibili simbolismi e interpretazioni.Seppur l’intera visione sia senza dubbio solida e appassionante, l’apice lo raggiunge un indimenticabile finale che sfrutta al meglio la tecnica del montaggio parallelo e una magnifica canzone come “Under Pressure”.Il risultato è uno degli esordi più importanti e potenti degli ultimi anni.