Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaDal nostro inviatoPoche decine di migliaia di voti decideranno chi sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti. E i voti che faranno la differenza potrebbero essere quelli dei latinos, degli elettori con origini ispaniche: anche in Stati contesi dell’Ovest come Arizona e Nevada, anche nello Swing State più grande, la Pennsylvania. Mentre gli afroamericani potrebbero consegnare la vittoria alla democratica Kamala Harris o al repubblicano Donald Trump in uno Stato come il Wisconsin, potenzialmente determinante anche per la Casa Bianca.Loading…Ieri Trump è stato accolto con calore dai grandi imprenditori latini a Doral, vicino a Miami. «Sono l’unico candidato che può riportare la prosperità in America», ha ripetuto l’ex presidente con un messaggio semplice e diretto che ha trovato grande risposta in una platea amica, da sempre spostata verso destra. Nel suo lungo discorso, parlando a braccio, ha più volte insultato Harris: «Non abbiamo bisogno – ha detto – di un’altra persona con quoziente intellettivo così limitato alla Casa Bianca». E ha rilanciato la propaganda, senza fondamento, contro i democratici che «hanno riempito il Paese di immigrati pericolosi e terroristi». Ma Trump ha anche chiamato a raccolta, dalla Florida, gli ispanici di tutto il Paese, puntando sui valori tradizionali della famiglia e ancora di più sugli aspetti economici: «Con me i vostri salari erano migliorati, avevate un lavoro migliore e potevate permettervi una buona casa, poi – ha dichiarato – l’amministrazione di Joe Biden, con l’inflazione elevata, ha distrutto tutto».Sono più di 36 milioni i potenziali elettori latinos, pari al 15% del totale degli aventi diritto di voto. E la campagna repubblicana sta cercando di conquistare spazio in questa comunità che negli Stati Uniti è tradizionalmente più vicina ai democratici, ma è in rapida crescita e potrebbe cambiare orientamento, soprattutto nella sua parte più giovane.L’appartenenza etnica si mescola, ovviamente, con le idee politiche, le questioni sociali, con le difficoltà economiche della gente. Da Washington, in una lunga intervista andata in onda su Telemundo, la vicepresidente Harris ha proposto un programma economico focalizzato sulle necessità della comunità latina. Tre le misure principali per «stare al fianco – ha detto Harris – di chi vuole lavorare e fare impresa»: sostegno all’apprendistato regolare per raddoppiare in quattro anni gli attuali contratti fino ad arrivare a 1,2 milioni di contratti; accesso più facile ad alcuni posti di lavoro pubblici, con l’eliminazione del requisito di laurea; prestiti agevolati per le piccole imprese. «Siamo molto fiduciosi, queste politiche possono avere un notevole impatto, come lo hanno avuto nei focus group che abbiamo analizzato», spiega Matt Barreto, un esperto di sondaggi della campagna di Harris. «Sono misure che parlano in particolare agli uomini latinoamericani che desiderano avere successo e realizzare il sogno americano».