Pesaro, danni in zona costiera e medio collinareSono oltre 60 gli interventi effettuati in questi giorni dalla Provincia sulle strade provinciali flagellate dal maltempo. «La zona più colpita – spiegano dagli uffici provinciali – è stata quella costiera e medio collinare con allagamenti, smottamenti e caduta di piante». Tra le strade coinvolte dalle maggiori criticità si segnalano nell’area di Pesaro le Sp 44 Panoramica, Sp 131 Tre Ponti e Sp 60 Sanatorio Candelara. Chiusura per alcune ore della Sp 144 Molino Valcella che interessa Mombaroccio e Pesaro a causa dell’allagamento e della Sp 26 Mombaroccese, che attraversa anche Colli al Metauro. Invase dal fango e smottamenti a Cartoceto le Sp 79 e 83. Smottamenti e sversamenti di fango sulla Sp 16 a san Costanzo e sulla Sp 124 Marotta-Santa Vittoria che interessa Mondolfo. Mentre la Sp 3 Flaminia è stata interessata da allagamenti per sversamento dalle strade collinari contigue. «Le operazioni di ripristino per garantire la sicurezza sono state coordinate dal dirigente del Servizio Viabilità Mario Primavera e dai suoi collaboratori tecnici e operativi, che hanno operato anche in orario notturno con l’ausilio di ditte specializzate per intervenire tempestivamente».Sindaco Pesaro, danni per 300mila euroDanni per centinaia di migliaia di euro, squadre e mezzi al lavoro nell’intero territorio comunale di Pesaro sino a tarda notte, strade interrotte alla circolazione e frane e piante cadute che hanno invaso le carreggiate. I due giorni di maltempo che hanno colpito Pesaro mercoledì e giovedì lasciano una «conta di danni importante che avrà ricadute sugli interventi programmati dall’amministrazione», ha detto il sindaco Andrea Biancani nel fare il punto delle conseguenze di «un fenomeno straordinario (che non ha comportato situazioni gravi per l’incolumità dei cittadini), ma con cui ormai siamo abituati a fare i conti: il cambiamento climatico costringe il nostro territorio a subire eventi metereologici sempre più estremi e sempre più frequenti. E, di conseguenza, a interventi imprevisti che vanno a togliere risorse da quelli previsti». Per dare un’idea di quanto accaduto, il sindaco ha spiegato che «in due giorni sono piovuti quasi 200 millimetri d’acqua, cioè 200 litri su un metro quadro di superficie. Ed è successo a un mese dalla bomba d’acqua del 20 agosto». Biancani ha aggiunto che «la stima dei danni è superiore ai 300mila euro; di questi oltre 200mila li abbiamo calcolati per il ripristino della strada dell’Angelo Custode (nel Quartiere 3 Colline e Castelli). Al momento abbiamo previsto un senso unico alternato nel tratto interessato, lungo oltre 30 metri e situato a circa metà della strada».A Fano riaperta Flaminia, chiuso sottopasso Ponte Sasso«La progressiva riduzione delle precipitazioni sta favorendo il graduale rientro delle emergenze principali, sebbene persistano alcune criticità dovute sia alla bomba d’acqua delle prime ore di oggi nella zona di Ponte Murello-Carrara, sia all’arrivo in città, tramite i corsi d’acqua, di detriti e fango provenienti dall’entroterra». È quanto fa sapere il Comune di Fano, attraverso una nota. «Alle 12 di oggi, venerdì 20 settembre 2024, la strada Flaminia – dicono dal Comune -, dopo qualche ora di chiusura precauzionale, è stata riaperta. Restano chiusi per la presenza di fango il sottopasso di Ponte Sasso e il sottopasso ciclopedonale dell’hotel Playa. Chiusa anche la strada del Giardino.Per quanto riguarda i 10 sfollati che hanno passato la notte all’area di prima accoglienza della Protezione Civile, in zona aeroporto, il Comune ha confermato la disponibilità della sistemazione – se queste persone lo riterranno necessario – anche per la prossima notte».Confindustria Romagna, aziende ancora sott’acqua, presto per conta danni«La situazione è ancora drammatica e delicata, abbiamo ancora molte aziende che sono completamente sott’acqua. In particolare ci sono intere zone industriali che sono andate sott’acqua, lo sono da ieri e da stanotte, lo sono ora, soprattutto nella zona di Lugo e Cotignola che è stata maggiormente colpita insieme alla zona del Traversara. Traversara è stata colpita soprattutto dal punto di vista delle case quindi dal punto di vista civile, dal punto di vista industriale devo dire che la zona di Lugo Cotignola è stata colpita pesantemente. Adesso stiamo iniziando pian pianino a ripulire tutto quanto, dove possibile, siamo in contatto con le aziende associate ma la conta dei danni si potrà fare solo nelle prossime settimane». Così Roberto Bozzi, presidente di Confindustria Romagna, dopo l’alluvione che ha colpito il territorio romagnolo. Secondo Bozzi la differenza rispetto all’alluvione dello scorso anno sta «nel fatto che le zone che sono state colpite in questi giorni sono state decisamente piccole e più limitate, l’anno scorso parlavamo di 23 fiumi oggi parliamo di 2 fiumi esondati. Però sui 2 fiumi esondati la situazione è paragonabile a quella dell’anno scorso, è semplicemente una zona molto più piccola sicuramente però ha colpito con la stessa intensità», sottolinea. E Bozzi è stato direttamente colpito dall’alluvione che ha creato danni alle due aziende. «Ho due stabilimenti qui a Cotignola -sottolinea- di cui uno per fortuna l’acqua è entrata poco. Ho avuto i piazzali sommersi, adesso li stiamo pulendo, ma all’interno degli stabilimenti per fortuna i danni sono veramente limitati. Quindi ci siamo fermati mercoledì sera e ripartiamo forse, se tutto va bene, lunedì pomeriggio. Quindi in ogni caso sicuramente danni di fermo produzione e danni alle strutture solo negli uffici, con il piano terra completamente da rifare», conclude.Musumeci, ci avviamo a obbligo di polizze clima sulle caseNel disegno di legge sulla ricostruzione «abbiamo messo la necessità – non abbiamo ancora parlato di obbligo ma ci avvieremo verso questa conclusione – anche per le famiglie e i cittadini di sottoscrivere una polizza assicurativa contro i rischi naturali», ha detto Musumeci, all’Insurance high-level conference dell’Ania. «Si fa presto a parlare di nuova patrimoniale sulla casa quando sarà affrontato il tema della polizza» ma, ha aggiunto, «è più utile tutelare il mercato immobiliare o il bene della propria vita e di quella dei propri cari?».