Nel corso di eventi che hanno
visto la partecipazione di decine di migliaia di cittadini, i
principali candidati alla presidenza del Venezuela, l’uscente
Nicolás Maduro del Partito socialista unito (Psuv) e il leader
della Piattaforma unitaria democratica Edmundo González, hanno
chiuso a Caracas le rispettive campagne elettorali in vista
delle elezioni di domenica.
“Sono preparato per una grande vittoria. Vinceremo ancora e
domenica sconfiggeremo i fascisti”, ha detto Maduro sul palco di
Avenida Bolívar. Il presidente 61enne, al potere dal 2013, cerca
la rielezione per un terzo mandato e la continuità della
rivoluzione socialista bolivariana, guidata per 14 anni da Hugo
Chávez. Durante il suo discorso ha affermato che domenica si
deciderà il futuro del Venezuela per i prossimi 50 anni, e ha
chiesto di riflettere attentamente sul voto perché quel giorno
“avremo la scelta definitiva tra pace o colonia, guerra o
tranquillità”
Al grido di “libertà”, nel viale principale di Las Mercedes, si
sono radunati i sostenitori di Edmundo González e María Corina
Machado, vincitrice delle primarie ma squalificata per via
giudiziaria. “La nostra proposta è recuperare la democrazia e le
istituzioni con un governo diverso, dove il presidente non gridi
né insulti”, ha sottolineato. “Una democrazia vivace è quella
che ha un esecutivo di un solo colore, un ramo legislativo
multicolore e un ramo giudiziario eletto”, ha affermato il
leader dell’opposizione che nel corso della campagna elettorale
ha denunciato violazioni dei diritti umani, limitazioni dei
diritti civili, detenzioni arbitrarie e altre misure giudiziarie
vessatorie da parte del governo.
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