“Il governo fa il suo mestiere ma
le famiglie devono essere coinvolte” nei problemi dei giovani
sennò può sembrare “che gli adulti siano incapaci di affrontare
le proprie responsabilità. Si tratta di creare alleanze che
vadano oltre gli interventi di repressione” anche appoggiandosi
“agli oratori, alle scuole o alle società sportive che non
possono andare ognuno per conto proprio. Non c’è una soluzione
che passa solo da una maggiore vigilanza”. Lo ha detto
l’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, durante la
conferenza stampa organizzata per illustrare i contenuti della
proposta pastorale 2023-2024, rispondendo ai giornalisti che
chiedevano se, per i giovani, l’approccio giusto sia quello di
una politica securitaria sulla scia di quanto sta proponendo il
governo.
“I giovani lasciati soli – ha aggiunto Delpini – finiscono
per diventare un popolo di cani sciolti. E i cani sciolti prima
o poi mordono. Quando un adolescente ascolta le considerazioni
degli adulti gli viene voglia di diventare adulto? C’è una sorta
di complesso di inferiorità della generazione adulta rispetto
alle fasce giovanili”.
L’arcivescovo ha parlato anche del tema della violenza contro
le donne “che sono considerate quasi come una proprietà” quando
invece “siamo chiamati a vivere l’amore come un dono – ha
concluso – non come un diritto”.
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