Un danno erariale da 18,5
milioni di euro è stato contestato dalla Corte dei conti-Procura
regionale presso la Sezione giurisdizionale per la Calabria, a 4
dipendenti dell’Anas, 3 ancora in servizio e uno ex dipendente.
L’atto di citazione è stato notificato da ufficiali giudiziari
di Catanzaro e di Cosenza con l’ausilio dei finanzieri del
Comando provinciale di Catanzaro. L’attività è stata coordinata
dal procuratore regionale Romeo Ermenegildo Palma e dal vice
procuratore generale Giovanni Di Pietro.
I professionisti erano responsabili unici del procedimento e
direttore dei lavori dell’appalto per la realizzazione dei
lavori di adeguamento della Strada statale 182 Trasversale delle
Serre nel tratto di 21 chilometri compreso tra i comuni di
Argusto (Catanzaro) e Serra San Bruno (Vibo Valentia). Ai
tecnici viene imputata l’omessa adozione di iniziative, anche di
vigilanza e di controllo, sulla corretta esecuzione dell’opera,
la lievitazione dei costi di realizzazione e un danno erariale
di 18,5 milioni di euro.
Gli interventi erano stati appaltati nel 2005 dall’Anas ad
un’Ati, per 123 milioni e conclusione a gennaio 2008. Invece –
per reiterate proroghe, sospensioni, due accordi bonari e due
varianti in corso d’opera nel 2010 e nel 2012 – i lavori, rileva
la Corte, sono costati 191 milioni e sono stati ultimati ad
aprile 2017.
Gli accertamenti, svolti con la collaborazione del Nucleo di
polizia economico-finanziaria della Finanza, hanno evidenziato,
in generale, gravi lacune nel progetto inziale, oltre che nelle
fasi esecutive e di gestione dell’intervento da parte
dell’impresa. La necessità di ricorrere alle varianti è stata,
secondo la Corte dei conti, “significativamente determinata
dalla necessità di sopperire alle gravi carenze del progetto”. I
professionisti non avrebbero assunto negli anni le iniziative
necessarie a tutelare l’interesse del committente a fronte degli
inadempimenti dell’appaltatore e, così facendo avrebbero
concorso all’aumento dei costi. In particolare, le carenze
progettuali non sarebbero state oggetto né di preventiva
valutazione né, a fronte delle varianti, delle obbligatorie
iniziative per la salvaguardia dell’interesse pubblico.
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