Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaLe università e i college Usa non possono tenere in considerazione la razza nel valutare le richieste di ammissione degli studenti: lo ha deciso la Corte suprema Usa accogliendo il ricorso contro alcuni atenei, tra cui Harvard. I giudici hanno inferto così un colpo alla cosiddetta azione affermativa, una discriminazione positiva finalizzata ad una maggiore inclusione delle minoranze di vario genere ma da molti ritenuta controversa e penalizzante.Sì a riposo domenicale per pratica fede religiosaLa corte suprema ha inoltre dato ragione ad un ex postino cui era stata negata l’esenzione dal lavoro la domenica per poter praticare la sua fede di cristiano evangelico. La corte suprema, che con la sua maggioranza conservatrice sta allargando i diritti religiosi, ha ravvisato – questa volta all’unanimita’ – una violazione della legge federale anti discriminazione legata al Civil Rights Act del 1964, che proibisce ai datori di lavoro discriminazioni su base religiosa, razziale, sessuale o di origine nazionale.Loading…Biden, fortemente in disaccordo con la Corte suprema Usa Joe Biden si è detto «fortemente in disaccordo» con la corte suprema Usa per la sua sentenza che «ha di fatto messo fine all’azione affermativa nelle ammissioni ai college e si è allontanata da decenni di precedenti». «Le discriminazioni esistono ancora negli Stati Uniti, le pari opportunità non sono ovunque nel Paese», ha aggiunto Biden. “Credo che i nostri college siano più forti quando c’è diversità razziale», ha proseguito. “C’e’ bisogno di un nuovo percorso, non possiamo lasciare che questa sia l’ultima parola”, ha aggiunto, ribadendo la sua “forte delusione” per la sentenza.Democratici: un colpo alla giustizia socialeLa sentenza della Corte suprema Usa sull’azione affermativa «ha messo un gigantesco blocco nella marcia del nostro Paese verso la giustizia sociale»: cosi’ il leader dei Democratici al Senato Chuck Schumer ha commentato la decisione della massima istanza giudiziaria americana sugli atenei.Obama: discriminazione da soldi, potere e privilegioDura presa di posizione di Barack Obama contro la decisione della corte suprema Usa di cancellare per gli atenei americani il criterio della razza nelle ammissioni degli studenti. «Come ogni politica, l’azione affermativa non era perfetta. Ma ha permesso a generazioni di studenti come Michelle e me di dimostrare che lo meritavamo. Ora tocca a tutti noi offrire ai giovani le opportunità che meritano — e aiutare gli studenti di tutto il mondo a beneficiare di nuove prospettive», ha commentato l’ex presidente, ricordando la sua esperienza personale.