I punti chiaveAscolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaArriva al traguardo il nuovo Codice della proprietà industriale, una delle riforme previste dal Pnrr. La commissione Attività produttive della Camera presieduta da Alberto Gusmeroli ha concluso ieri l’esame, senza modifiche, del testo che era stato licenziato dal Senato.Manca solo il passaggio finale dell’Aula, ormai pura formalità. Il Ddl coordinato dal ministero delle Imprese e del made in Italy modifica diversi punti del vecchio Codice del 2005. La principale novità è il ribaltamento del cosiddetto «professor’s privilege», cioè il passaggio dei diritti legati all’invenzione dai ricercatori alle strutture di appartenenza, quindi università, enti e centri pubblici di ricerca, istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs).Loading…In arrivo nuove norme Ue sui brevetti tech e i farmaciContrasto alla contraffazioneArrivano anche il rafforzamento delle misure di contrasto alla contraffazione nelle fiere, una maggiore digitalizzazione degli adempimenti per le imprese interessate a brevettare, lo stop ai marchi che evocano denominazioni d’origine protette, l’estensione dei controlli su invenzioni utili per la difesa del Paese.Allineandosi a tutti i principali Paesi, con l’eccezione della Svezia, l’Italia interviene dunque sul «professor’s privilege» per dare più respiro all’attività di trasferimento tecnologico delle strutture pubbliche. Secondo dati della rete di start-up Italian Tech Alliance, l’attuale sistema ha contribuito a dati catastrofici in termini di ricavi per licenza, oltre 60 volte in meno del Regno Unito ad esempio.L’articolo 3 del Ddl ribalta tutto prevedendo che i diritti nascenti dall’invenzione spettino alla struttura di appartenenza dell’inventore, a meno che la stessa struttura non depositi lo domanda o rinunci entro un tempo massimo di 9 mesi. In ogni caso, l’inventore ha diritto a una remunerazione non inferiore al 50% degli introiti derivanti dallo sfruttamento economico, dedotti i costi sostenuti dall’università, centro pubblico o Irccs in relazione al deposito della domanda di brevetto, di registrazione e di rinnovo. Durante l’iter al Senato, anche su input delle associazioni industriali, è stata approvata una modifica per le situazioni di ricerca finanziata dai privati.