Prevalgono le vendite sui
principali listini di borsa europei a 2 giorni dalla decisione
della Fed sui tassi, seguita giovedì e venerdì dalle banche di
Inghilterra e del Giappone. La migliore è Madrid (-0,3%),
seguita da Londra (-0,36%), che gira in negativo, mentre
peggiorano Parigi (-1,1%), Milano e Francoforte (-0,7%
entrambe). Si confermano positivi i future Usa in assenza di
dati macroeconomici rilevanti. Sale a 179,7 punti il
differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi, con il
rendimento annuo italiano in crescita di 2,9 punti al 4,49% e
quello tedesco di 1,4 al 2,68%. Risale l’euro a l’euro a quasi
1,07 dollari, mentre la sterlina si rafforza a 1,24 biglietti
verdi. Inverte la rotta invece il rublo che si rafforza a 96,37
sul dollaro e a 102,87 sull’euro.
Si conferma sopra quota 91 dollari il greggio (Wti +0,6% a
91,33 dollari al barile), mentre il metano (-3% a 35,39 euro al
MWh) riduce il calo dovuto al riavvio degli impianti di Gnl
australiani di Chevron, fermi per sciopero da qualche giorno, e
grazie alla ripresa piattaforma Troll in Norvegia.
Sotto pressione a Parigi SocGen (-8,95%), il cui piano
strategico al 2026 ha deluso gli investitori per la scarsa
crescita dei ricavi, tra lo 0 e il 2% annuo. Contagiate in parte
anche Bnp (-1,68%) e Credit Agricole (-1,15%). Corrono invece in
Piazza Affari Mps (+2,21%), Banco Bpm (+2%) e Bper (+1,78%).
Piatta Unicredit (+0,14%), debole Intesa (-0,75%).
Poco mossi i petroliferi Bp (-0,13%), Shell (-0,05%) e
TotalEnergies (-0,21%), mentre Eni sconta lo stacco del
dividendo, con un calo del 2% che, rettificato, si riduce allo
0,52%. Crolla il produttore di semiconduttori Nordic (-11,94%),
che ha ridotto le stime sul terzo trimestre a causa della
domanda debole, senza dare una previsione per l’intero
esercizio. Segno meno anche per Be Semiconductor (-2,95%) ed Stm
(-1,84%). Deboli gli automobilistici Volkswagen (-1,53%) e Volvo
(-1,54%), mentre Stellantis limita il calo allo 0,5%.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA