Xi non risponde. Rischio strappo dopo il colloquio con BidenXi, reduce dall’incontro pubblico con Blinken a Pechino, non si è espresso personalmente sui commenti di Biden. Ma è improbabile che le sortite del presidente Usa siano accolte nell’indifferenza, pregiudicando gli sforzi di entrambi i Paesi per riportare le relazioni su basi più stabili dopo l’incidente del pallone.Blinken e Xi avevano concordato nel loro incontro l’obiettivo di stabilizzare l’intensa rivalità tra Washington e Pechino per evitare che sfoci in un conflitto, ma non sono riusciti a produrre alcun progresso concreto durante la rara visita in Cina del Segretario di Stato.I due hanno concordato di proseguire l’impegno diplomatico, fissando visite di funzionari statunitensi nelle prossime settimane e mesi. Biden ha poi aggiunto martedì che l’inviato americano per il clima John Kerry potrebbe recarsi presto in Cina.Cremlino, Biden conferma imprevedibilità Washington Le parole di Biden su Xi «dittatore» sono «una manifestazione molto contraddittoria della politica estera degli Stati Uniti, che parla di un grande elemento di imprevedibilità». Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ai giornalisti commentando la vicenda. «Tali manifestazioni della politica estera degli Stati Uniti sono diventate inaccettabili per un numero enorme di Stati e il numero di questi Stati sta crescendo», ha aggiunto Peskov, come riporta Ria Novosti.«Voi e io abbiamo visto solo pochi giorni prima le informazioni sui contatti del segretario di Stato americano a Pechino, le varie dichiarazioni concilianti e qui c’è una compensazione così incomprensibile per queste azioni da parte del presidente», ha sottolineato il portavoce del Cremlino, «ma sono affari loro. Abbiamo le nostre cattive relazioni con gli Stati Uniti e le nostre ottime relazioni con la Repubblica Popolare Cinese».