La Banca centrale cinese (Pboc) ha
annunciato la prima tranche da 50 miliardi di yuan (poco più di
7 miliardi di dollari) di ‘facility swap’ con il nuovo
Securities, Funds and Insurance Companies Swap Facility (Sfisf),
il fondo lanciato il 10 ottobre per consentire “alle istituzioni
finanziarie idonee di impegnare asset in cambio di liquidità”.
La Pboc ha avviato l’operazione con 20 istituzioni
partecipanti e con il tasso di offerta più alto/più basso pari,
rispettivamente, a 50 e 10 punti base: la proposta vincente è
stata quella di 20 punti base.
Il fondo è dotato di iniziali 500 miliardi di yuan (circa 71
miliardi di dollari), visto come uno strumento innovarito di
politica monetaria per aiutare “lo sviluppo sano e stabile del
mercato dei capitali”. Tra gli sforzi di Pechino per rianimare
l’economia in difficoltà, il programma Sfisf consente “alle
aziende qualificate”, tra cui fondi e assicurazioni, di
utilizzare i propri asset, quali bond, Etf azionari,
partecipazioni in titoli dell’indice Csi 300 e altri asset, come
garanzia alla Banca centrale in cambio di asset “di alta
qualità” come buoni del Tesoro e della Pboc.
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