I punti chiaveAscolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaArriva in Consiglio dei ministri la riforma Valditara che rilancia l’istruzione tecnico-professionale. Dopo un approfondito confronto con Regioni, parti sociali e stakeholders approda sul tavolo del governo l’ambizioso (e innovativo) progetto di riforma di tutta l’istruzione tecnico-professionale. Che ha un duplice obiettivo, come ha raccontato lo stesso Valditara al nostro giornale, «dare un futuro ai tanti giovani che non ce l’hanno, o che non ce l’hanno adeguato alle loro professionalità e ai loro talenti, e, al tempo stesso, spingere la competitività del nostro sistema produttivo, che altrimenti rischia una brusca frenata”, stretto tra un mismatch ormai dilagante, proprio di “profili tecnici” e Stem, e la necessità di innovare e far crescere il Paese.Il disegno di legge ValditaraIl Ddl, le cui linee guida hanno già raccolto un coro di consensi, fa nascere in Italia la nuova “filiera formativa tecnologico-professionale”, destinata a coinvolgere in un’ottica di “campus” istituti tecnici, istituti professionali statali, percorsi Ifts, IeFp regionale e Its Academy. Il progetto partirà come sperimentazione dal 2024/25 e potrà coinvolgere fino a un massimo del 30% degli istituti tecnici e professionali attivi sul territorio regionale.Loading…I cinque punti cardine della riformaI punti cardine della riforma sono cinque: percorsi quadriennali, rilanciando in larga scala la sperimentazione delle superiori in quattro anni, anziché cinque, partita con Valeria Fedeli ma mai realmente decollata (oggi interessa appena 2/300 scuole in tutt’Italia); rafforzamento delle materie di base (in particolare italiano e matematica); apprendistato formativo e più alternanza scuola-lavoro di qualità (potrebbe arrivare fino a 400 ore nel triennio); docenze di esperti provenienti dal mondo produttivo e professionale per ampliare l’offerta didattica, in primis quella laboratoriale; spinta all’internazionalizzazione con più scambi internazionali, visite e soggiorni di studio, stage all’estero.Il modello 4 + 2Il modello che dovrà rappresentare la nuova filiera è il “campus” che, a livello di singolo territorio o distretto produttivo, potrà offrire agli studenti più percorsi di studio. La prima caratteristica della nuova filiera è l’introduzione di percorsi quadriennali più due ulteriori annualità negli Its Academy (modello 4+2). La formazione di base sarà quindi di quattro anni ma con tutte le caratteristiche dei percorsi quadriennali già vigenti (e a organici invariati), e obbligo di raggiungere gli obiettivi specifici di apprendimento e le competenze previste dal profilo in uscita del quinto anno di corso (entro il termine del quarto anno).Il collegamento con imprese e territoriSpecifici accordi tra Usr e regioni (che hanno competenze sulla formazione professionale) potranno far nascere “campus” dove aggregare tutte le scuole tecniche e professionali del territorio, per dar vita quindi a un polo formativo legato alle esigenze specifiche dei territori. Chi esce da un percorso IeFp regionale potrà iscriversi in un Its Academy, dopo una prova di valutazione degli apprendimenti predisposta da Invalsi.