L’incidenza della regolazione sulla spesa per gli investimentiQuanto ai numeri, Besseghini si limita solo a evidenziare come l’azione regolatoria abbia impresso una decisa spinta alla spesa agli investimenti, passata da 1 miliardo di euro nel 2021 al quadruplo nel 2022 e a 4,5 miliardi nel 2023 «favorendo un percorso di miglioramento della qualità del servizio idrico integrato». Che ha potuto contare, nel quadriennio, si legge nella Relazione consegnata a governo e Parlamento e disponibile sul sito dell’Autorità (www.arera.it), in un assist di 13,5 miliardi di euro. Con il risultato che si sta riducendo il gap tra l’Italia e gli altri Paesi più avanzati: 276 euro per abitante (corrispondenti a una spesa annuale per investimenti di 69 euro per abitante).Il nodo governance locale nei rifiutiPoi c’è il capitolo dei rifiuti dove, spiega Besseghini, l’Autorità è impegnata su più fronti, a cominciare dall’identificazione di «meccanismi che assicurino, per un verso, la continuità del servizio e, per un altro, la sostenibilità dei corrispettivi all’utenza finale». Con un occhio, tra le tante criticità, al tema della governance istituzionale locale dove il legislatore, ricorda il numero dell’Autorità, ha deciso di assegnare all’Arera una nuova attività di monitoraggio sul rispetto della disciplina di settore. Ci sono, dunque, ancora significativi margini di miglioramento se è vero che, documenta la Relazione, l’analisi di tutti i gestori iscritti (8.101) al servizio integrato di gestione dei rifiuti mostra «che, nella maggioranza dei casi (66,6%), i soggetti risultano accreditati per una singola attività e solo raramente (1,9%) per tutte le attività del ciclo». A conferma, insomma, della perdurante «parcellizzazione del sistema».Il richiamo alla politica in vista della fine della maggior tutelaInfine, il capitolo energia e qui il focus di Besseghini si concentra anche sull’annunciata cessazione della maggior tutela di prezzo (gennaio 2024) dove, insiste il presidente dell’Arera, «acquisiranno ancora maggiore rilevanza le adeguate campagnate informative più volte richieste, programmate e rimandate e i sistemi di comparazione delle offerte e di analisi dei profili di consumo», come quelli garantiti oggi dal Portale Offerte e dal Portale consumi, fortemente voluti dall’Autorità e gestiti da Acquirente Unico. «È importante – avverte Besseghini – che la politica, nella pienezza del proprio mandato democratico, tenga attento presidio dei passaggi necessari» per la definitiva liberalizzazione del mercato dell’energia.Aumentano i passaggi nel mercato liberoIn questo segmento, ricorda la Relazione, nel 2022 è aumentato lo switching (vale a dire la migrazione dalle tutele di prezzo al mercato libero) nell’elettrico (il 64,8% dei clienti, dato che aggiornato a marzo sale al 69,3%),con 560 venditori attivi ed Enel ancora al top tra gli operatori, mentre nel gas lo scorso anno la quota delle famiglie che hanno acquistato la fornitura nella maggior tutela è scesa al 33,2% (era il 36,6% nel 2021) e le imprese attive hanno invece toccato quota 512.Loading…