(di Luciano Fioramonti)
Un corsaro acclamato primo doge di
Genova senza aver nemmeno il tempo di piangere la morte della
donna amata, lo scontro delle passioni e i drammi privati con
gli obblighi imposti dal potere, tra intrighi, sommosse e
propositi di vendetta. Il Simon Boccanegra uomo di mare e del
popolo che inneggia alla pace e all’ amore sopraffatto dall’
odio tra le fazioni e dalle ambizioni di chi vuole usarlo per i
suoi piani commuove e conquista l’ Opera di Roma. Il capolavoro
di Giuseppe Verdi ha inaugurato ieri sera la stagione 2024-2025
tra molti ”bravo” a scena aperta e l’ applauso finale di
oltre dieci minuti. A conquistare il pubblico della prima la
prova straordinaria del baritono Luca Salsi, vero specialista
nel ruolo del titolo. Accanto a lui un cast stellare con
Eleonora Buratto, appassionata Maria-Amelia, un mirabile Michele
Pertusi nella parte del nobile Jacopo Fiesco, Stefan Pop nelle
vesti di Gabriele Adorno, e Gevorg Hakobyan come ”il cattivo”
Paolo Albiani. Applausi particolari, ormai ricorrenti, sono
andati al direttore Michele Mariotti per l’ ottima risposta
dell’ orchestra, e al coro istruito da Ciro Visco, notevole per
varietà e intensità delle sfumature e per i movimenti nella
scena della sommossa. Il regista inglese Richard Jones, che
torna al Costanzi dopo La dama di picche e, più recentemente, di
Káťa Kabanová di Janacek, ha scelto di ambientare in un
Novecento tra echi di pittura metafisica la vicenda trecentesca,
cupa e dalla trama complessa, messa in musica da Verdi nel 1857
su libretto di Francesco Maria Piave dal dramma di Antonio
Garcia Gutierrez e rivista a distanza di venti anni dopo dopo il
fiasco del debutto alla Fenice di Venezia. Commenti discordi ma
comunque applausi per la messa in scena asciutta, con un mare
solo evocato da pochi elementi scenografici e soprattutto dalla
musica, che ha lasciato spazio ai tormenti dei protagonisti. Gli
abiti moderni alternati ai costumi d’epoca dei membri del gran
consiglio e al mantello sfarzoso del Doge suggeriscono il
ripetersi dei comportamenti e dei caratteri umani a dispetto
delle epoche. Il dramma sulla crisi di un sistema politico e sul
protagonista diviso tra il dovere del ruolo e l’ amore per la
figlia ritrovata dopo venticinque anni e innamorata di un suo
rivale descrive così emozioni e sentimenti universali. Era lei
la bambina del prologo che alla fine attraversa il palcoscenico
in un cerchio che si chiude, come il letto di morte di Maria è
lo stesso che accoglie Boccanegra vittima del veleno dopo aver
proclamato successore il suo ex nemico. Nonostante il dramma del
Verdi maturo non offra arie memorabili, il pubblico si è
lasciato incantare dalla ricchezza della partitura e dal valore
di cantanti e orchestra costellando l’ esecuzione di
apprezzamenti a gran voce come non capitava da tempo. Sono
previste sei repliche con alternanze nel cast fino al 5
dicembre.
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