I punti chiaveAscolta la versione audio dell’articolo3′ di lettura«Dall’inizio della pandemia abbiamo registrato ben +40% di accessi al nostro Pronto soccorso di giovani e giovanissimi. Ma ciò che forse è più rilevante è che questa percentuale non accenna a diminuire, anzi aumenta, e che ben il 70% deriva da tentativi di suicidio o autolesionismo. Sono 387 quelli dell’ultimo anno. Un quadro impressionante anche per noi addetti ai lavori, che conferma come il Covid sia stato solo la spia o il detonatore di un disagio dei nostri ragazzi». Stefano Vicari, responsabile di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’ospedale pediatrico Irccs Bambino Gesù e ordinario all’Università Cattolica, si affida a numeri e percentuali per tratteggiare il quadro di un’infanzia e di un’adolescenza sempre più fragili.Exploit di consulenze neuropsichiatriche E i ‘freddi numeri’ come sempre parlano chiaro: nel 2022 le consulenze neuropsichiatriche effettuate nel pronto soccorso della struttura, bacino di riferimento per il Centro e per gran parte del Sud Italia e non solo, sono state 1.580, un exploit rispetto alle 155 del 2011. Tradotto: ogni giorno almeno 4 tra bambini e ragazzi accedono in emergenza per problematiche mentali.Loading…L’identikit: ragazze, in media di 15 anniL’identikit: 15 anni di media e nella stragrande maggioranza di casi, ben il 90%, ragazze. Per lo più sullo sfondo ci sono depressione e disturbi d’ansia che in parte esitano, dopo i tentativi di suicidio o altre forme di autolesionismo, nei ricoveri nel reparto protetto di Neuropsichiatria dove vengono gestiti i casi più complessi: sempre nel 2022 le degenze per questa causa sono state 544 (+10%) e 7 su 10 derivano da ‘ideazione suicidaria’. L’ospedale pediatrico di Roma ha deciso di riaccendere i riflettori sul fenomeno, che anticipa l’età d’esordio ed è trasversale tra famiglie di varia provenienza, in vista della giornata dedicata alla prevenzione del suicidio del 10 settembre e anche nei giorni in cui alla ribalta della cronaca arrivano le notizie di un’altra espressione di fragilità che è quella della violenza criminale agita da minori contro il prossimo. Percorso clinico di alta assistenza per l’autolesionismo e prevenzione dei suicidi Con l’obiettivo di rispondere alle richieste di aiuto dei più giovani e delle loro famiglie, la Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Bambino Gesù ha predisposto un percorso clinico di alta assistenza per l’autolesionismo e la prevenzione del suicidio in età evolutiva. Il servizio, attivato in collaborazione con varie Asl della Regione Lazio, è integrato dalla linea telefonica ‘Lucy’ (06.6859.2265) per le consulenze psicologiche urgenti, attiva tutti i giorni 24 ore su 24.Non ignorare la sofferenza piscologica dei ragazziMa la sensazione resta quella della classica ‘goccia nel mare’: le statistiche mostrano «una forte sofferenza psicologica dei ragazzi, che non andrebbe ignorata, ma che non trova invece sufficiente ascolto e risposte adeguate – avvisa Vicari -. In generale bambini e adolescenti sono dimenticati e se noi ci dedichiamo la gestione dell’emergenza con i nostri 8 posti letto, il problema riemerge con il rientro a casa. Lìassistenza sul territorio nel suo complesso è carente e senza un progetto terapeutico è alto il rischio di recidive. Poi vanno potenziate la scuola e i luoghi di sport e di aggregazione: serve una vera e propria filiera capace di arginare il profondo disagio che registriamo nei picchi di arrivo in ospedale. C’è un mondo di minori che manifesta sofferenza a vari livelli e le misure che fino a oggi sono state messe in campo non possono bastare».