Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaMigliori della media europea. Usciti con le ossa rotte dalla pandemia e tagliati fuori dai finanziamenti del Pnrr sebbene il settore sia pienamente coinvolto nella transizione ecologica e digitale, gli aeroporti italiani si mostrano resilienti e in ottima salute. Lo shock operativo e finanziario causato dal Covid è stato superato già nel 2023, grazie alle destinazioni turistiche e allo sviluppo robusto del traffico aereo nazionale, nonostante prezzi offerti in decisa crescita. Anche la presenza di voli intercontinentali diretti dall’Italia torna sui livelli pre-Covid. E a fine 2024, se la tendenza dei primi 8 mesi dell’anno sarà confermata, i passeggeri in transito negli aeroporti italiani potrebbero sfiorare i 220 milioni: un nuovo record. A livello europeo invece il recupero dei passeggeri rispetto ai livelli pre-Covid appare incerto anche nel 2024, per le difficoltà della Germania, dell’Olanda e dell’area scandinava. In Germania e in parte anche in Francia si assiste poi a un mutamento della mobilità domestica, con minor utilizzo del mezzo aereo a vantaggio dell’alta velocità ferroviaria.Lo studioLo rivela uno studio comparto sugli aeroporti europei e sullo scenario complessivo del trasporto aereo in Europa realizzato dal centro Iccsai Transport and Sustainable Mobility dell’Università di Bergamo. La ricerca è stata presentata, a Firenze, nel corso di un evento ospitato da Toscana Aeroporti (gestore degli scali di Firenze e Pisa). Presenti, tra gli altri, Pierluigi Di Palma, presidente Enac, Carlo Borgomeo, presidente Assaeroporti, Roberto Naldi, amministratore delegato di Toscana Aeroporti.Loading…Dopo il record storico del 2023 (sfiorati i 200 milioni di passeggeri), i dati di traffico aggiornati ai primi 8 mesi dell’anno in corso collocano gli aeroporti italiani ai vertici in Europa, con la crescita 2023 e 2024 trainata dai risultati di Roma Fiumicino, lo scalo leader in Italia. Nel periodo gennaio-agosto 2024, i passeggeri dei primi 25 aeroporti nazionali superano del 12,9% i valori del 2019 (ultimo anno prima del Covid), sebbene alcuni scali debbano ancora completare il recupero, tra cui Venezia (-0,6%, ed è l’unico tra i primi 10 aeroporti italiani), Ciampino, Treviso, Lametia Terme e Genova. Per contro, Bergamo Napoli Bari e Brindisi sono tra gli scali con le crescite maggiori negli ultimi 5 anni. Fiumicino, da parte sua, cresce del 38,1% nel 2023 sul 2022, per un totale di oltre 40 milioni di passeggeri e dell’11,5% nei primi 8 mesi dell’anno in corso sul 2019. Intanto prosegue nel 2024 il forte rilancio di Milano Linate, spinto dal mercato domestico.A livello di sistema, nel 2023 l’Italia cresce sopra la media europea con 3,3 milioni di passeggeri in più del 2019 (+1,7%), supera il traffico della Germania e si conferma il terzo mercato in Europa per il trasporto aereo con 197,2 milioni di passeggeri, alle spalle di Spagna (281,6) e Regno Unito (274,4).Medio Oriente e TurchiaTuttavia, guardando fuori dai confini europei, ci sono dei rischi che non vanno sottovalutati, a partire dalla concorrenza feroce dei nuovi hub del Medio Oriente. Osserva Stefano Paleari di Iccsai: «Doha e Dubai si alimentano grazie alla capacità di intercettare i flussi anche dall’Europa. Poi c’è un caso Turchia. Nel 2023 i due principali aeroporti di Istanbul hanno superato complessivamente i 100 milioni di passeggeri. In Europa, solo nelle aeree di Londra e Parigi si superano i 100 milioni di passeggeri. Turkish Airlines è di fatto la principale compagnia del Mediterraneo».