Ascolta la versione audio dell’articolo4′ di letturaOlimpiadi invernali Milano-Cortina e Giochi del Mediterraneo a Taranto, con gare anche a Brindisi, Lecce e aree vicine, sono, per Giovanni Malagó, presidente del Coni, i due grandi eventi sportivi che attendono l’Italia nel 2026. Ma per I Giochi del Mediterraneo (ventesima edizione, in programma fra tre anni a giugno, con 4mila atleti attesi da 26 Paesi dell’area mediterranea) lo svolgimento ora è a rischio. È braccio di ferro tra il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, a capo del comitato organizzatore dei Giochi, e il commissario Massimo Ferrarese, imprenditore, già presidente di Confindustria e Provincia Brindisi e di Invimit, che il Governo ha nominato con decreto lo scorso 6 giugno perché sull’organizzazione dei Giochi si stavano accumulando sin troppi ritardi. Uno scontro che é politico perché conseguenza di quello che oppone su altri temi (i fondi di coesione) il governatore pugliese Michele Emiliano al ministro degli Affari europei, coesione e Pnrr, Raffaele Fitto. E Ferrarese è vicino a Fitto, che lo ha voluto commissario, mentre il sindaco Melucci sta con Emiliano.Ruoli, progetti e finanziamenti, lo scontro è quiLa nomina del commissario non è stata accolta bene da Comune di Taranto e Regione Puglia. Ma mentre il Comune, dopo un dissenso iniziale, ha offerto collaborazione a Ferrarese, la Regione, attraverso Emiliano, ha invece paventato l’impugnazione alla Corte Costituzionale del Dpcm di nomina del commissario in quanto la Regione non era stata preventivamente consultata. Poi la musica è cambiata e anche il Comune ha scelto la linea dura. Tant’è che negli ultimi giorni il conflitto é salito di tono e verte su più aspetti: i progetti definitivi ed esecutivi delle opere da cantierizzare, di cui il commissario rivendica la consegna per avviare le procedure di gara; i finanziamenti, i 150 milioni deliberati dal Parlamento a marzo 2022 col decreto legge Sostegni Ter, che non sono stati ancora erogati e che il sindaco sollecita mentre il commissario sostiene che prima vanno consegnati i progetti a lui perché le risorse vengono dopo; infine, la questione dello stadio di Taranto. Loading…Il nodo stadio: uno nuovo o ristrutturarlo?Per i Giochi, si é scelta una strada che prevede molte ristrutturazioni di impianti esistenti e poche nuove costruzioni concentrate a Taranto: stadio, piscina e centro nautico. Il Comune vuole uno stadio tutto nuovo demolendo l’esistente e usando la stessa area per ricostruirlo. Ha lanciato per questo un project financing e ritiene che la ristrutturazione dell’attuale impianto non sia possibile. Il commissario è però di diverso avviso. Sta vagliando la possibilità di ristrutturare in modo importante lo stadio attuale perché ritiene che tra demolizione e ricostruzione non si riesca a stare nei tre anni che ormai mancano ai Giochi. Senza escludere il rischio di eventuali ricorsi che bloccherebbero lo sviluppo del progetto. La diffida del commissario al sindacoNelle ultime ore lo scontro ha avuto un’accelerazione. Il commissario ha notificato una diffida al sindaco di Taranto e ha inviato per conoscenza la lettera anche ai ministri Fitto e Andrea Abodi (Sport) e al presidente Malagó. La diffida riguarda la consegna al commissario dei progetti definitivi ed esecutivi relativi alle cinque opere che il Comune dovrebbe aver terminato a fine giugno. La diffida termina il 15 luglio. “Sarà considerata responsabile, unitamente all’amministrazione che rappresenta, di ogni e qualsivoglia pregiudizio rinveniente da comportamenti omissivi che in questa sede si contestano” ha scritto il commissario al sindaco nella diffida. E quest’ultimo incalza paventando di staccare la spina ai Giochi del Mediterraneo.Il primo cittadino di Taranto: pronto a staccare la spina“Staccare la spina significa rescindere il contratto, rinunciare ai Giochi, ma questo penso potrà avvenire a settembre se non si sblocca la situazione economica – chiarisce Elio Sannicandro, direttore generale Asset Puglia, l’Agenzia della Regione che é nella macchina organizzativa -. Con questo grande ritardo del Governo ad erogare i finanziamenti previsti, si rischia una figuraccia internazionale. Che nell’ordine la fanno la città di Taranto, la Regione Puglia, che ha firmato a garanzia, il Governo e lo Stato italiano”. “I Giochi – afferma Sannicandro – sono in capo al comitato organizzatore che è presieduto dal sindaco di Taranto. Il commissario è incaricato dal Governo di gestire i soldi del Governo. E su questo lo Stato, il Governo, possono aver diritto visto che sono soldi loro”. Per Sannicandro, “serve chiarire aspetti equivoci che il commissario, così come il Governo, non chiarisce: chi sono i soggetti attuatori? Nella formulazione precedente, concordata col Governo Draghi ed era pronto il Dpcm di finanziamento, i soggetti attuatori erano i Comuni. Ora il commissario dice che è lui l’attuatore. Ci vogliamo allora sedere e vedere come organizzare? I progetti esecutivi chi li fa? Non si possono fare se non c’é copertura finanziaria. Questo vogliamo chiarire. Invece il commissario non si presenta agli incontri con i sindaci a Taranto, né a Bari col presidente della Regione. Ma quale è la difficoltà? I soldi quando arrivano?”