(ANSA) – VENEZIA, 01 LUG – A giugno il fisco ha cominciato
seriamente a presentare il “conto” agli italiani: l’Ufficio
studi della Cgia di Mestre (Venezia) ha stimato in 63,9 miliardi
di euro l’ammontare complessivo delle tasse che, entro ieri,
sono state versate nelle casse dello Stato.
La Cgia precisa che giugno, assieme a novembre, è da sempre
il mese dove si concentra il maggior numero di scadenze fiscali.
Gli imprenditori, in particolar modo quelli di piccola
dimensione, subiscono 80 scadenze tributarie e contributive ogni
anno.
Nello scorso mese l’impegno economico più gravoso ha
riguardato il pagamento delle ritenute Irpef dei dipendenti e
dei collaboratori, che ammontano a 13,9 miliardi. Per i
contribuenti con scadenza mensile (imprese e autonomi), il
versamento dell’Iva relativo a maggio ha toccato i 13 miliardi.
Altrettanto oneroso il versamento del saldo 2022 e dell’acconto
2023 relativo all’Ires, pari a 12,7 miliardi. Il pagamento della
prima rata dell’Imu-Tasi sulle seconde-terze case, sui
capannoni, gli uffici e i negozi è costato 9,8 miliardi. Il
saldo 2022 e l’acconto 2023 dell’Irap valgono 4,9 miliardi.
L’Irpef in capo a tutti i lavoratori indipendenti e agli
altri percettori di reddito è costata 3,7 miliardi, mentre la
Tari ha fatto incassare 2,6 miliardi. (ANSA).