Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaÈ un turismo internazionale e ricco che questa estate si è visto nella conca ampezzana. Americani, inglesi, francesi ma anche cinesi e giapponesi. Sono questi alcuni dei paesi di provenienza degli ospiti che hanno scelto di trascorrere una parte delle vacanze a Cortina d’Ampezzo. Il 70% degli ospiti è arrivato dall’estero e gli hotel a 4 e 5 stelle di Cortina hanno registrato un aumento del 28,1% delle presenze rispetto l’estate 2023. Un trend che ha fatto toccare un tasso medio di occupazione intorno all’81% con un +15,1% sull’anno precedente. A dirlo le ultime rilevazioni elaborate da HBenchmark per l’Associazione degli albergatori di Cortina. Il picco di presenze è stato raggiunto ad agosto, con il 96% nel lungo weekend di Ferragosto. Anche luglio e settembre hanno segnato buoni risultati chiudendo rispettivamente all’82% e 80% mentre giugno ha chiuso al 73% soprattutto a causa delle condizioni meteo sfavorevoli.Poco più di un ospite su cinque arriva dagli Stati Uniti, quasi il 6% dalla Francia, il 3,6% dal Regno Unito per finire con Corea del Sud e Germania ex aequo al 2,9%. Seguono Canada, Brasile, Taiwan, Thailandia, Cina, Giappone e Nuova Zelanda. Sono proprio gli americani, grazie al super dollaro, i migliori clienti degli hotel a 4 e 5 stelle di Cortina. Gli italiani in maggioranza hanno soggiornato negli alberghi a 2 e 3 stelle dove le prenotazioni hanno segnato un +4,7%. «La forte presenza di ospiti esteri, l’ascesa della quota di visitatori provenienti dall’estremo oriente e il consistente aumento del tasso di occupazione nel settore high luxury testimoniano in primis l’attrattività crescente di Cortina come mèta turistica d’eccellenza e il suo posizionamento strategico sul mercato globale – segnala Stefano Pirro, presidente dell’Associazione degli albergatori di Cortina -. Gli stranieri, rispetto ai nostri connazionali, hanno generalmente una maggiore capacità di spesa. E mi riferisco in primis agli americani che possono contare sul cambio favorevole. Non solo: chi arriva dai paesi extraeuropei, prevede soggiorni prolungati e tende a scegliere soluzioni “all inclusive”, con servizi che non sempre è possibile rintracciare all’interno di un 2 o 3 stelle. Uno su tutti l’opportunità di alloggiare in strutture dotate di ristorante interno: non dimentichiamo che in Italia si viene anche e soprattutto per apprezzare l’enogastronomia locale e averla a portata di mano». C’è poi un altro motivo che ha favorito l’incoming: molti hotel a Cortina fanno capo a catene internazionali e sono inseriti sulle loro piattaforme. Hanno così la certezza di trovare standard di servizi elevati. I clienti italiani, sovente ospiti affezionati della Conca scelgono alberghi a conduzione familiare.Loading…Prove di destagionalizzazione Se l’alta stagione ha visto un exploit di presenze anche settembre ha regalato soddisfazioni all’industria dell’ospitalità. «Settembre ha registrato numeri pressoché equivalenti a quelli di luglio e agosto, dimostrando finalmente come Cortina sia regina delle Dolomiti non solo nel pieno dell’estate o durante le vacanze di Natale, ma per periodi sempre più estesi – sottolinea Pirro -. Anche quest’anno molte strutture resteranno aperte fino a ottobre inoltrato e intanto stanno già iniziando ad arrivare le prime significative prenotazioni per l’inverno; anche se purtroppo perderemo il ponte dell’8 dicembre – che cade di domenica – speriamo in ogni caso di poter ripetere l’exploit estivo».